Continua la distruzione del sito archeologico da parte dei militanti dello Stato Islamico dopo la conquista nel maggio 2015. "Palmira potrebbe scomparire in tre o quattro mesi. E' come se ci fosse una maledizione che ha colpito questa città" ha commentato Màmun Abdelkarim, direttore generale siriano delle Antichità e dei Musei di Damasco
L’Isis ha distrutto l’arco di trionfo romano di Palmira, la cui costruzione risale a duemila anni fa in epoca romana. Lo stato islamico ha raso al suolo il corpo centrale e i due archi laterali. La notizia è stata data su Twitter da Khaled Al Homsi, archeologo e attivista dei diritti umani. Al Homsi ha postato una foto del monumento prima che venisse distrutto e ha indicato in rosso le parti prese di mira.
Il sito archeologico era stato conquistato dai jihadisti nel maggio 2015, perché considerato un simbolo dell’odio contro l’occidente. Nei mesi successivi hanno cominciato a raderlo al suolo:dopo la distruzione del Tempio di Bel, in agosto sono state eliminate tre tombe a torre costruite tra il 44 e il 103 dopo Cristo. Il 19 agosto è stato decapitato il responsabile del sito, Khaled Assad, uno dei più importanti studiosi del Medio Oriente; la sua testa è stata appesa a una colonna romana. A settembre sono stati presi di mira alcune torri funerarie di Palmira, dove erano contenute i resti della famiglie più ricche della città antiche.
“Palmira potrebbe scomparire in tre o quattro mesi se lo Stato islamico continuerà la sua distruzione. È come se ci fosse una maledizione che ha colpito questa città e mi aspetto solo notizie peggiori” ha commentato Màmun Abdelkarim, direttore generale siriano delle Antichità e dei Musei di Damasco.