Secondo la madre della vittima, l'undicenne ha compiuto il gesto dopo che la piccola gli aveva impedito di giocare con il suo cane. Negli Stati Uniti nell'ultimo anno ci sono stati cinque casi simili con minori sia vittime che killer
Un ragazzino di 11 anni ha sparato e ha ucciso una bambina di 8 anni. E’ quanto sostiene la polizia di White Pine, cittadina del Tennessee. Lo sceriffo della Contea di Jefferson ha trovato un fucile calibro 12 e una pistola a piombini. La madre della piccola, Latasha Dyer, ha raccontato che il ragazzino, un vicino di casa della famiglia, ha chiesto alla bambina di poter giocare con il suo cagnolino; dopo il suo rifiuto il ragazzino le ha sparato con un fucile del padre. La donna ha aggiunto che in passato il presunto omicida aveva avuto problemi di bullismo e che lei stessa ne aveva parlato con il preside della scuola che frequentava insieme a sua figlia. L’undicenne è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario, cosa possibile negli Usa nonostante la giovane età.
Nell’ultimo anno, in Stati Uniti ci sono stati cinque episodi simili a quello del Tennessee, con protagonisti minori sia come vittime che come killer. Ad aprile in Ohio un bambino di tre anni per errore ha sparato e ucciso un altro bambino di meno di un anno. Un mese prima in Florida ,un tredicenne per un litigio sul cibo ha sparato e ucciso il fratello di sei anni, ne ha ferito un altro e poi si è suicidato. A febbraio, invece, un sedicenne ha ucciso con una pistola 9 millimetri un compagno di classe. Poi ha postato su Snapchat un selfie insieme al corpo della vittima.
A dicembre 2014 una tragedia si è consumata all’interno di un supermercato: un bambino di due anni per gioco ha preso la pistola dalla borsetta della madre, le ha sparato e l’ha uccisa. Mentre in Oklahoma, un bimbo di tre anni ha trovato una pistola incustodita in casa e ha sparato alla madre colpendola alla testa. La donna, 26 anni, è morta poco dopo in ospedale.
Ma la polemica sulla diffusione di armi negli Stati Uniti si è riaccesa pochi giorni fa per la sparatoria al college dell’Oregon. Sull’argomento è ritornata oggi Hilary Clinton, candidata alle primarie per i democratici: “Non possiamo aspettare ancora di agire per prevenire la violenza delle armi. Ogni volta che c’è un nuovo massacro, i repubblicani dicono che ora non è il momento di parlare di armi. Ed in effetti è vero, non è il momento parlare e il momento di agire” ha scritto sul suo profilo Twitter