Dildo in legno per evitare disfunzioni ormonali, preservativi e creme biologiche per non ritrovarsi con fastidiose infezioni, il sempiterno smartphone da tenere lontano dei genitali ma anche il suggerimento di non leccare il vostro partner cosparso di panna perché pieno di additivi chimici. Si è chiuso poche ore fa il “tour de France” dell’eco-orgasmo. Da Parigi a Nantes, da Marsiglia a Lille, quindici città della Francia hanno appena ospitato le lezioni tenute dai componenti dell’associazione “Generations Cobayes” in cui è stato suggerito alle giovani coppie e ai single impenitenti il “godimento responsabile”. Un’eco orgasmo ci salverà, ha ricordato alla rivista Les Inrockptibles il signor Thibault un ex ingegnere di 28 anni che da mesi si dedica alle lezioni pubbliche nelle città francesi iniziando il suo intervento in pubblico proprio con l’esempio del partner cosparso di panna. Nella vita intima, dicono i ragazzi di Generations Cobayes, siamo invasi da perturbatori endocrini e additivi alimentari, una miscela dannosa e tossica che ha ripercussioni sull’organismo e la salute dell’uomo, e che può provocare l’aumento del rischio di cancro, l’abbassamento della fertilità, allergie e malattie croniche.
L’allegra combriccola francese ha stilato una tavola di sette comandamenti che va rigorosamente rispettata per avere rapporti sessuali salutari. Al primo posto ci sono i dildo senza ftalati, ovvero quei liquidi incolori pieni di molecole chimiche accusate da diversi rapporti medico-scientifici di disturbare il corretto funzionamento del sistema ormonale, quindi la fertilità e il peso corporeo. Per evitare queste componenti chimiche tossiche basta acquistare dildo con l’etichetta “ftalati free” o usarne di legno e vetro. Secondo comandamento dell’eco orgasmo è usare creme per la propria pelle senza nanoparticelle, cioè quelle sostanze che permettono alla sostanza spalmata di penetrare più facilmente in profondità senza lasciare unto in superficie, ma che possono provocare il cancro. Al terzo posto risbuca il classico consiglio di tenere lontano lo smartphone dalle tasche vicino ai genitali. Rifacendosi a più di 1800 pubblicazioni scientifiche oltra a tener lontano i telefonini dalle parti basse viene anche suggerito, nell’ordine: usare la modalità vivavoce, spegnere il telefono durante la notte o tenerlo lontano più di 50 cm dalla testa, scegliere un telefono con un valore di SAR (Specific Absorption livello) è inferiore a 0,7 W / Kg, fare una pausa di almeno un’ora e mezza tra una chiamata e l’altra.
Quarto comandamento è andare al primo appuntamento con la ragazzo o il ragazzo scegliendo un ristorante biologico e dove si limita il consumo di carne per evitare il continuo uso di pesticidi. Quinto: prima di coricarsi sotto al piumone per fare sesso arieggiare perbene la stanza da letto perché nell’aria possono essere presenti parecchi “composti organici volatili (COV)”, derivanti dalle vernici date alle pareti, dai mobili e dalle lenzuola. Particolarmente sconsigliate, tra l’altro, le trapunte perché secondo parecchi studi il perfluorurato presente in esse influenza fortemente la qualità dello sperma. Il sesto e penultimo comandamento riguarda la già citata panna, e soprattutto quei prodotti alimentari composti da coloranti sintetici, edulcoranti in sostituzione dello zucchero, che non aiutano di certo l’organismo dell’uomo. Settimo consiglio, che forse in ordine di importanza poteva essere al primo posto: non usare lubrificanti o preservativi lubrificati zeppi di perturbatori endocrini come nonxyphenol e parabeni, un “vero cocktail esplosivo tra le cosce” che va a toccare il corretto sviluppo ormonale o le più semplici infezioni esterne dei genitali. A tal proposito online ci sono molte soluzioni alternative per acquistare preservativi addirittura “vegan friendly”, tra cui la marca Glyde che oltretutto utilizza una proteina vegetale invece di un agente coagulante di origine animale per la guaina esterna. Per chi, infine, volesse saperne di più sul tema, esiste un libro, solo in francese per ora, intitolato Osez – Le sexe école in cui l’autore Marc D’Annam risponde affermativamente alla domanda cruciale: possiamo conciliare la sessualità con l’ecologia?