Un uomo di un metro e novanta che sferra un pugno in faccia a un ragazzo down su un autobus, gli altri passeggeri che non fanno niente. E’ accaduto a Genova. A dare l’allarme l’autista del mezzo: “E’ stato vergognoso“.
L’episodio risale al 5 ottobre, quando, su un autobus dell’Azienda municipalizzata trasporti, si trova un 26enne ecuadoregno che ascolta la musica: “Noi autisti lo conosciamo, di solito viaggia vicino al posto guida – ha detto Morena Baldini, la guidatrice – Ieri però, come ho poi ricostruito parlando con i passeggeri, si era seduto vicino ad una delle uscite, forse per ascoltare in santa pace la musica e canticchiare le canzoni, come fa sempre”.
Un uomo robusto, vestito con un giubbino verde militare, borsa nera a tracolla contrassegnata da un vistoso stemma giallo e scarpe da vela azzurra, infastidito, inizia ad insultare il ragazzo “perché canticchiava a voce alta le canzoni che ascoltava con le cuffiette. Ma nessuno, dico nessuno, dei tanti passeggeri presenti ha avuto il coraggio o si è sentito in dovere di intervenire in difesa del giovane. Quell’uomo l’ha colpito per questo, perché voleva farlo smettere“, ha continuato l’autista.
“Mi sono accorta di quanto accaduto alla fine – ha spiegato la donna – quando, aprendo le porte per fare scendere i passeggeri al capolinea, dal monitor della telecamera ho visto un uomo che cercava di fare scendere un altro passeggero con la forza, cercando di trascinarlo a terra. Poi, non riuscendovi, prima di andarsene gli ha sferrato un pugno al viso. Sono subito accorsa. Ma ormai quell’uomo si stava allontanando. Non potevo inseguirlo: ho chiamato la polizia e infuriata mi sono rivolta ai passeggeri chiedendo perché non erano intervenuti in difesa di quel ragazzo”.
E’ stata sempre l’autista a dare l’allarme, a fornire l’identikit dell’uomo alle forze dell’ordine e a convincere alcuni passeggeri a testimoniare. Sul luogo dell’aggressione è arrivata anche la madre dell’ecuadoregno che ha presentato denuncia: “Solo un pazzo può fare una cosa del genere a mio figlio”.
Il 6 ottobre il Comune di Genova ha approvato all’unanimità una mozione che prevede l’installazione sui bus di Amt di un pedale per segnalare alle forze dell’ordine episodi violenti, oltre a telecamere e cabine guida blindate. Questo non è il primo episodio di violenza che si verifica sui mezzi pubblici del capoluogo ligure: lo scorso 14 luglio un barista, accusato di essere gay, era stato aggredito e ferito gravemente al capolinea del bus 1 da tre ragazzi e due ragazze.