Le “iniziative unilaterali” sono inadeguate. Sergio Mattarella interviene sulla questione siriana e, così facendo, parla a Mosca. In un’intervista rilasciata all’agenzia russa Tass, il presidente della Repubblica affronta il tema della minaccia del terrorismo di stampo fondamentalista e, implicitamente, la questione delle tensioni causate nello scacchiere mediorientale dall’intervento militare della Russia in Siria: “E’ necessaria la collaborazione di tutti. Occorre una collaborazione internazionale con strategie e azioni comuni”.
Nel giorno in cui la Nato punta il dito contro Mosca dopo che i caccia russi hanno invaso lo spazio aereo della Turchia (“L’azione militare della Russia in Siria ci preoccupa”, ha detto il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, “anche perché” gli aerei di Putin “non attaccano l’Isis ma i gruppi dell’opposizione che combattono lo Stato Islamico ed anche i civili”), il capo dello Stato italiano sottolinea in un colloquio con un organo di informazione russo la necessità di una collaborazione a livello internazionale: “Il terrorismo fondamentalista – ha detto il capo dello Stato – è forse la principale frontiera che avremo di fronte nei prossimi anni. Per questo è necessaria una risposta di collaborazione di tutti i Paesi nell’ambito della comunità internazionale. Non soltanto per contrastarlo ma anche per rimuovere le cause che lo originano”.
In tema di contromisure, Mattarella fornisce un’indicazione precisa: “Occorre una risposta con la forza e una risposta culturale per sconfiggere la predicazione di odio che, attraverso internet, viene diffusa dal terrorismo fondamentalista. Ripeto: è necessaria la collaborazione di tutti. Iniziative unilaterali non riescono a risolvere ed affrontare adeguatamente il problema. Occorre una collaborazione internazionale con strategie e azioni comuni. Questo è possibile e indispensabile perché il pericolo è molto grande”.
I rapporti tra Roma e Mosca rimangono ottimi, sottolinea il presidente: “La visita del presidente Putin in Italia ha avuto come obiettivo principale l’Expo di Milano, per la giornata nazionale russa. Ho molto apprezzato che Putin abbia deciso di venire anche a Roma, in Vaticano e al Quirinale. Sono lieto di averlo incontrato. E’ emersa la volontà di mantenere un rapporto di collaborazione e di relazioni amichevoli. Abbiamo esposto i rispettivi punti di vista su alcuni temi dell’agenda internazionale manifestando, da entrambe le parti, l’auspicio che possano essere superare le difficoltà, in questo momento, affinché si possa espletare appieno la nostra collaborazione”.
Tra i temi affrontati nell’intervista anche quello, delicatissimo, delle perduranti tensioni tra l’Unione Europea e la Russia sull’Ucraina. “L’Italia auspica che si possano superare velocemente le condizioni che hanno provocato le sanzioni per poterle rimuovere – ha detto Mattarella – credo che la strada sia costituita dall’attuazione piena e leale degli accordi di Minsk. La mancata attuazione di alcuni di quegli accordi e il ritardo nell’attuarne altri sta facendo pagare un prezzo troppo alto all’intera comunità internazionale, particolarmente ai Paesi europei, Italia e Russia comprese”.
Un invito, quello espresso dal capo dello Stato che segue di poche ore il post con cui Beppe Grillo lo chiamava in causa sui possibili raid italiani in Iraq di cui ha dato notizia il Corriere della Sera. “L’Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un’approvazione da parte del Parlamento e un’approvazione da parte del Presidente della Repubblica – scrive il leader del Movimento 5 Stelle sul suo blog – Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell’Unità?”.
“L’Italia bombarderà l’Iraq in funzione anti Isis. E’ un’azione di guerra e come tale dovrebbe essere discussa e approvata dal Parlamento, non in modo autonomo da un governo prono alla Nato” protesta l’ex comico, che ricorda il bombardamento del campo di Msf in Afghanistan. “Siamo arrivati al paradosso che per aiutare i profughi (a casa loro, sic) li stiamo bombardando”, sottolinea Grillo che continua: “Francia, Nato, e Russia stanno giocando al tiro a bersaglio. L’Italia deve rivedere il suo ruolo nella Nato”.