“Non sarà la casa dell’impunità, non sarà una passerella inutile, ma una voce per il territorio, chi critica non ha letto la riforma”. Così gli esponenti della maggioranza in Senato difendono l’immunità concessa ai sindaci e consiglieri regionali che un giorno occuperanno gli scranni di palazzo Madama. Critico Carlo Giovanardi di Ncd: “Un tempo c’era il dopolavoro ferroviario, adesso ci sarà il dopolavoro al Senato, verranno qui a tempo perso”. “L’immunità è un incentivo a delinquere, questa riforma è funzionale a mantenere una classe politica corrotta al potere” afferma Paola Taverna del Movimento 5 stelle. “Verdini se la canta? Certo grazie a Renzi il piano di Licio Gelli è compiuto, i nuovi padri costituenti sono figure peggiori di Berlusconi” aggiunge. “E’ uno sbaglio accomunare i sindaci e i consiglieri a dei malfattori, sono votati con le preferenze e poi la legge Severino verrà applicata anche a loro – sostiene Roberto Cociancich del Pd – e poi non confondiamo gli inquisiti con i condannati”. Ecco perché Verdini il plurindagato e i suoi possono diventare padri costituenti? I costituenti sono altri: Finocchiaro, Chiti, poi condanno i gesti indegni di D’Anna da tempo” replica. “Oramai è il governo Renzi-Verdini, io se con i 5 stelle approvano le unioni civili o la legalizzazione della cannabis gli voterò la sfiducia – minaccia Giovanardi – un partito al 25% non può proporre questa rivoluzione antropologica con il nostro consenso, vada ad elezioni se vuole portare avanti questo programma”. E poi aggiunge: “Denis Verdini se la canta? Certo, il gran ducato di Toscana dal locale è diventato nazionale, con la benedizione e la copertura di Renzi Verdini ha fatto un’operazione politica di successo, è un problema del Pd, ma Verdini ha ragione a cantarsela”