La ragazza, mamma di una bambina di 4 anni, è stata trovata senza vita nella sua auto. Aveva presentato un esposto nei confronti dell'ex convivente e avrebbe dovuto partecipare alla prima udienza. L'uomo, dopo essere stato bloccato, ha confessato l'omicidio
La prima udienza del procedimento si sarebbe dovuta tenere stamattina, ma è stata rinviata perché il legale dell’imputato ha chiesto il ricorso a riti alternativi. La giovane aveva presentato denuncia nei confronti del ragazzo, Luca Priolo, col quale aveva anche un contenzioso aperto in sede civile per l’affido esclusivo della figlia.
Priolo è stato bloccato attorno alle 16.30 alla stazione Centrale di Milano: secondo la ricostruzione dei carabinieri, voleva andare a Lugano, in Svizzera. I carabinieri di Catania avevano comunicato ai colleghi lombardi che il ricercato era in viaggio verso il nord con la macchina della madre, identificata dalle telecamere autostradali. I militari hanno quindi atteso in stazione il primo treno utile e hanno individuato il ragazzo: quando l’hanno visto, l’hanno chiamato per nome e lui si è girato, dicendo in tono di resa “sì sono io”.
Ha raccontato di aver ucciso Giordana Di Stefano per la denuncia di stalking e non per l’affidamento della figlia. Secondo la sua confessione i due si sono incontrati martedì sera in compagnia di un parente di lei per discutere della questione: Priolo ha poi insistito per rimanere solo con l’ex fidanzata e, a quel punto, intorno all’una di notte ha commesso l’omicidio. La madre di Giordana non vedendola rientrare prima dell’alba, e sapendo che era con Priolo, temendo le fosse successo qualcosa ne ha denunciato la scomparsa ai carabinieri.
Giordana Di Stefano era una ballerina e aveva lasciato la scuola per occuparsi della figlia. Il corpo è stato ritrovato nella sua macchina, un’Audi A2: è stata uccisa con diversi colpi di arma da
Dopo quell’esposto, però, la Di Stefano non aveva più segnalato minacce e non aveva neppure nominato un proprio avvocato: nonostante questo il processo era stato comunque regolarmente incardinato dalla Procura di Catania che ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato.
Riguardo all’affido della bambina, la Di Stefano aveva presentato la richiesta e Priolo si era detto pronto ad accettare l’accordo se lei avesse ritirato la denuncia per stalking. Secondo fonti legali, lui avrebbe voluto lavorare come guardia giurata e aveva bisogno di chiudere il fascicolo penale per potere ottenere il porto d’armi.
“Lei non aveva paura di lui e non riusciamo a credere che sia stato lui – hanno detto alcune amiche della vittima, parlando di Priolo – Lui in passato era stato denunciato da Giordana, ma perché non si rassegnava alla fine della loro storia? La seguiva continuamente. Ultimamente si erano riavvicinati ma si lasciavano e si rimettevano insieme spesso, fino a quando lei non ha voluto più”.