La Formula Uno sarà venduta entro la fine dell’anno. Parola di Bernie Ecclestone, 81enne imprenditore britannico che da quasi quaranta è il padre padrone del circus automobilistico. “I nostri azionisti al momento sono in una posizione nella quale, a breve, dovranno cedere parte delle loro quote o la totalità. Questa è la situazione. C’è stato molto interesse e direi che tre parti attualmente sono interessate. Mi sorprenderebbe se una tra queste non acquistasse a brevissimo termine”, ha detto Ecclestone, intervenendo telefonicamente al Camp Beckenbauer Global Summit che si è tenuto in Austria. E alla domanda entro quando avverrà questa vendita, ha risposto: “Entro la fine dell’anno”. La voce è ricorrente: è da un paio di anni che si ripropone ed era tornata di attualità lo scorso giugno. Fino a oggi, quando a rilanciare la notizia è stato lo stesso Ecclestone. Se si tratti di uno stunt pubblicitario, di una ricerca di nuovi investitori o dell’annuncio di una trattativa in stato avanzato, non è però dato saperlo.

Dal 2006 la maggioranza delle quote (il 35,5%) di Formula One Group – conglomerato di holding e scatole cinesi registrati tra Inghilterra, Lussemburgo e il paradiso fiscale delle Channel Islands – è di CVC Capital Partners, fondo di private equity che in questo modo controlla l’organizzazione dei campionati della Formula Uno e, assai importante, detiene lo sfruttamento dei suoi diritti commerciali e televisivi. Ecclestone da par suo detiene il 5,3%, più un altro 8,5% attraverso il suo fondo Bambino, ma al momento della cessione delle sue quote nel 2006 a CVC è riuscito a mantenere per statuto un potere decisionale che poco si addice alla sua quota di minoranza. Il resto è diviso tra altri fondi d’investimento tra cui spiccano gli americani Blackrock e Waddell & Reed e il fondo sovrano norvegese Norges. Ed è questo a far pensare che la vendita non sia poi così lontana.

Come ha detto il direttore della Mercedes Toto Wolff: “Gli attuali proprietari della F1 sono compagnie d’investimento, in passato altri fondi d’investimento sono stati presenti e hanno ottenuto grandi guadagni. Dato che la F1 non rappresenta il loro business principale, è chiaro che esiste l’opportunità che anche questi vendano”. Lo stesso Wolff ha poi aggiunto: “Per quanto ne so io, CVC non sarebbe intenzionata a vendere adesso. E come recita un motto molto diffuso nell’ambiente, la Formula Uno potrà anche essere in vendita, ma ci crederemo solo quando vedremo le firme sul passaggio di proprietà”. Un altro freno è stato messo da Max Mosley, ex storico presidente della Fia, che ha detto: “Qualunque cosa succeda, non vedo Ecclestone fare un passo indietro e vendere le sue quote”.

Bernie Ecclestone non ha invece rilasciato alcun indizio su quali possano essere i nuovi investitori interessati. I nomi, usciti a più riprese negli ultimi tempi come acquirenti interessati, sono quelli dell’offerta congiunta qatariota-americana: Qatar Sports Investments, fondo sovrano che organizza i Mondiali di Qatar 2022 e possiede il Paris Saint-Germain, e Stephen Ross, tycoon con un patrimonio stimato in oltre 6 miliardi che tra le sue proprietà vanta anche i Miami Dolphins. Altro nome uscito è quello della Liberty Global and Discovery Communications del miliardario americano John Malone. Il prezzo stimato per il pacchetto di maggioranza delle quote della holding Formula One Group è intorno ai 7-8 miliardi di euro. Staremo a vedere, alla fine sulla scacchiera la regina l’ha sempre in mano Ecclestone.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Formula 1, ecco il calendario della prossima stagione: c’è l’esordio di Baku (alla faccia dei diritti umani)

next
Articolo Successivo

Formula 1, Gp Russia: a Sochi prove libere tra pioggia e gasolio in pista. Mercedes punta a chiudere il titolo costruttori

next