Cinque bossoli calibro 9×21 sul parabrezza dell’auto. Li ha trovati il sindaco Pd di Grugliasco, nel torinese, Roberto Montà. Il sindaco ha avvertito i carabinieri e denunciato l’intimidazione. “Non mi sorprende perché nel corso dell’ultimo Consiglio comunale – ha affermato – gli antagonisti si sono resi protagonisti di una violenta protesta” contro la decisione di sgomberare il centro sociale Barocchio per farne una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, le strutture che per legge vanno a sostituire gli ospedali psichiatrici giudiziari) destinata a ospitare alcuni pazienti in attesa di completare il percorso di recupero. “Questo è il loro metodo – ha aggiunto Montà – aizzare i cittadini e colpire i soggetti più deboli per assicurarsi la loro sussistenza in un centro occupato. Ma non credo che ci si debba piegare: io continuerò a fare il mio lavoro. Credo – conclude – che quel posto sia più insicuro con loro dentro che con la residenza psichiatrica”.
Roberto Montà è anche il presidente nazionale di Avviso pubblico, la rete degli enti locali contro la mafie, che tra l’altro cura ogni anno un rapporto sugli amministratori locali aggrediti o minacciati, non solo dalla criminalità organizzata. Le sue stesse dichiarazioni, però, tendono a escludere un legame con questo ruolo. “Probabilmente quanto accaduto non ha a che vedere con l’impegno che Roberto profonde ormai da quasi vent’anni nella nostra Associazione”, si legge in una nota di Avviso pubblico, “ma, probabilmente, è collegato a vicende locali dove, tuttavia, non manca l’esercizio della violenza e dell’intimidazione”. La rete invita comunque ad attendere che siano gli investigatori a far luce sull’origine di quei proiettili.
Al sindaco di Grugliasco sono arrivate diverse manifestazioni di solidarietà. La prima quella del Pd locale, che va all’attacco con il segretario cittadino torinese Fabrizio Morri: “Sarebbe auspicabile che, contrariamente a quanto sta avvenendo anche le forze politiche di minoranza a Grugliasco, anziché ‘lisciare il pelo’ ai violenti, si unissero al Partito democratico in una battaglia per la legalità. In ogni caso – conclude Morri – il Pd non lascerà soli i suoi rappresentanti nelle istituzioni, né si farà in alcun modo intimidire”. Il presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi sottolinea che “le minacce agli amministratori locali sono sempre una spia preoccupante di illegalità e violenza che non può essere mai sottovalutata”.