La nuova caserma della Polizia stradale di Trieste non è per disabili, mancano gli accessi dedicati previsti per legge, come già raccontato dal fattoquotidiano.it. Ma, dopo il trasferimento nella nuova palazzina della Polizia Stradale e dell’Ufficio Sanitario Provinciale, circa due settimane fa il Questore, dopo aver avuto il via libera da parte del ministero dell’Interno, ha comunicato che anche il Commissariato di San Sabba dovrà traslocare nello stabile incriminato. Questo nonostante la denuncia del Silp Cgil Trieste che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, la Corte dei Conti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione sulla vicenda e un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato del gruppo misto Aris Prodani. Nell’interpellanza al ministro dell’Interno si chiede se “sia a conoscenza delle condizioni di carenza strutturale della nuova sede del Commissariato; quali provvedimenti urgenti intenda adottare sia per adeguare le strutture come previsto dalla normativa vigente, sia per individuare eventuali responsabilità connesse alla mancata previsione degli accessi per disabili”.
Per la realizzazione dell’immobile sono stati spesi oltre 7 milioni di euro. Una situazione paradossale per uno stabile destinato a uso pubblico documentata anche dal Criba (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche) del Friuli Venezia Giulia che opera nel contesto della consulta regionale delle associazioni dei disabili. La consulenza del Criba, richiesta dal Silp solo per le aree esterne, ha evidenziato appunto le difficoltà di accesso all’immobile per i dipendenti e utenti disabili. L’unica entrata prevista non è utilizzabile poiché è stata realizzata solamente una scalinata, la via alternativa per accedere alla caserma della Polizia, oltre ad essere carente di indicazioni, appare un percorso a ostacoli che conduce all’ingresso carraio dei mezzi di servizio. Soluzione che il Criba ha condannato duramente nella sua relazione.
“E’ molto grave che la nuova struttura non sia dotata degli opportuni accessi per disabili – sottolinea Prodani – ma ancor più grave è che, dopo le segnalazioni, non si sia intervenuti con urgenza. Lo Stato non può imporre ai suoi cittadini delle prescrizioni che poi è il primo a non rispettare”.
E oltre alle difficoltà di accesso per i disabili, ci sono anche problemi legati alla vigilanza. “Il controllo dell’accesso – prosegue l’interrogazione – e dell’intero comprensorio (per un totale di 27.000 metri quadrati) sarebbe affidato a pochi operatori che prestano servizio all’interno di un container privo di qualsiasi misura di protezione e inadatto allo scopo”. E non è un caso che “nella notte tra il 15 e il 16 settembre si sia verificato un black-out lasciando gli addetti a lavorare al buio” denuncia il Silp Cgil di Trieste.
Il sindacato di categoria sostiene inoltre che “con il trasferimento del commissariato nella nuova sede sia necessario impiegare personale aggiuntivo da destinare al corpo di guardia della palazzina, sottraendo quindi ulteriori risorse al controllo del territorio”.