Stando ai dati resi noti dai Paesi Ue, quest'anno il raccolto di uva della Penisola ha permesso di realizzare 48,8 milioni di ettolitri contro i 46,45 della Francia. Terza la Spagna. A fare la differenza sono state le condizioni climatiche
L’Italia quest’anno è tornata ad essere il primo produttore mondiale di vino. Scalzando la Francia, che scende in seconda posizione davanti alla Spagna. A stilare la classifica, di cui danno conto Le Monde e Les Echos, è stata proprio Parigi, sulla base delle autocertificazioni dei 28 Stati membri della Ue. Stando ai nuovi dati la Penisola ha raccolto quest’anno l’equivalente di 48,8 milioni di ettolitri, la Francia 46,45 milioni e la Spagna 36,6 milioni. Seguono Germania e Portogallo. In Italia si produce oltre un quarto (28%) del vino europeo che quest’anno dovrebbe toccare quota 163,8 milioni di ettolitri, in leggero aumento rispetto al 2014.
Italia e Francia si contendono regolarmente il primo posto. A fare la differenza, ogni anno, sono soprattutto le condizioni climatiche. Nel 2014, ad esempio, il meteo sfavorevole ha fatto crollare i rendimenti italiani, mentre la Francia ha riconquistato il podio. Quest’anno è successo esattamente l’opposto. La produzione di uve nella Penisola è aumentata del 13%, superando così i volumi transalpini che sono crollati dell’1% a causa delle scarse piogge. Secondo la Coldiretti c’è stato un calo rilevante soprattutto in alcune zone come Beaujolais (-25%) e Bourgogne (-11%) per effetto del caldo eccessivo. Le Monde si consola osservando che la République è di gran lunga il numero uno mondiale in termini di valorizzazione dei propri vini.