Il rapporto tra la ‘ndrangheta e un allora assessore regionale della giunta Formigoni in Lombardia “è provato”. Lo ha affermato il pm Giuseppe D’Amico, della Direzione distrettuale antimafia di Milano, nella requisitoria contro l’ex assessore alla Casa Domenico Zambetti, accusato di voto di scambio, e altri imputati. Tra loro Celeste Costantino, l’ex sindaco di Sedriano (Milano), primo comune lombardo sciolto per infiltrazioni mafiose proprio in seguito all’inchiesta oggetto del processo.
“È provato che i clan avevano stretto con Zambetti un patto di scambio per le elezioni del 2010”, ha affermato il pm. “Su questo processo – ha continuato – pesa il luogo comune secondo cui è impensabile che la ‘ndrangheta possa fare accordi con la politica nella moderna e civilizzata Lombardia”. Secondo il pm, invece, i presunti affiliati alla ‘ndrangheta Eugenio Costantino e Giuseppe D’Agostino hanno “stretto un patto” con Zambetti, contribuendo attraverso un pacchetto di voti alla sua elezione alle Regionali del 2010, quando era candidato con il Pdl. L’ex assessore della Giunta Formigoni, accusato di voto di scambio con i boss, era stato arrestato nell’ottobre 2011. Tra gli imputatianche Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, ex sondaggista di Silvio Berlusconi.
Nella sua requisitoria il pm ha puntato il dito contro “il tentativo della difesa di utilizzare il disturbo della personalità di Costantino per inficiare la credibilità di tutte le frasi che ha pronunciato e che sono state intercettate”. Il suo tentativo di suicidio nel carcere di Opera, avvenuto in passato attraverso l’assunzione di farmaci, inoltre, sarebbe stato solo “un gesto dimostrativo, senza l’intenzione vera di togliersi la vita”. Il processo, all’ottava sezione penale del Tribunale di Milano, è stato rinviato al prossimo 14 ottobre, quando proseguirà la requisitoria.