L'ex ministro Nadine Morano è stata ostracizzata dai vertici del partito per evitare le accuse di inseguire le politiche di Marine Le Pen e in nome dell'alleanza con i cristiano-democratici alle regionali di dicembre. Ma potrebbe essere il volto nuovo alle primarie del 2016
Non si è scusata per aver detto che “la Francia è un Paese di razza bianca” e il partito l’ha esclusa dalle liste elettorali per le Regionali di dicembre. Il futuro politico dell’ex ministra e fedelissima di Nicolas Sarkozy, Nadine Morano, si è giocato durante la riunione della commissione nazionale di investitura del partito. L’ormai ex capolista dei Repubblicani (nuovo nome dell’UMP ) alle elezioni di dicembre nella provincia della Meurthe e Mosella si è vista revocare la candidatura per non essersi formalmente “pentita”, come richiesto dallo stesso Sarkozy, del suo scioccante intervento in uno show televisivo, sabato 26 settembre. “La Francia deve restare la Francia”, aveva affermato l’ex ministra della famiglia, “ovvero un Paese di razza bianca che accoglie anche degli stranieri”.
Dopo che le sue dichiarazioni hanno scatenato polemiche a non finire e le hanno attirato gli strali di quasi tutta la classe politica, compresi diversi membri di alto profilo dei Repubblicani, la deputata europea non aveva esitato a parlare di “complotto“. Morano si è giustificata dicendo di aver semplicemente usato “le stesse parole del generale De Gaulle” e ha assicurato di aver ricevuto l’appoggio di moltissimi militanti di base del partito, oltre a quello di Brigitte Bardot e del nipote dello stesso De Gaulle. Un appoggio che non le è bastato per evitare la dura sanzione politica voluta dal l’ala moderata del partito.
In realtà, la decisione di punire l’ex ministra non è stata accolta all’unanimità nemmeno tra i Repubblicani. Il deputato della Gironda, Yves Toulon, ha ad esempio detto al quotidiano Libération, prima della conferma della sua radiazione dalle liste: “La situazione ci intristisce perché nessuno di noi nutre alcun dubbio sulla sua lealtà e sincerità”. Martedì 6 ottobre, durante un consiglio politico di partito piuttosto teso, anche l’ex presidente dell’UMP Jean-François Copé l’aveva difesa apertamente.
Ma allora, cosa ha spinto Nicolas Sarkozy ad abbandonare una delle sue più fedeli sostenitrici, colei che fu tra i primi ad appoggiarlo quando l’ex presidente scatenò un polverone paragonando il fenomeno migratorio a un allagamento provocato dall’esplosione di un tubatura? Se i rapporti tra i due sembrano essersi deteriorati al susseguirsi delle dichiarazioni sempre meno equilibrate di Nadine Morano, quella sulla razza bianca è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Delle frasi che hanno “scioccato milioni di francesi “, affermazioni “stupide, false e imbarazzanti“, a cui era necessario reagire. Con calma, visto che Sarkozy ha preso la parola solo diversi giorni dopo l’intervento televisivo sotto accusa e che ha comunque offerto un’onorabile via d’uscita alla sua ex groopie (ovvero presentare le sue scuse), ma fermamente. In ballo, del resto, ci sono tutti i delicati equilibri elettorali in vista delle regionali di dicembre.
A fare pressioni sulla dirigenza del partito ci ha pensato il candidato alla presidenza della nuova maxiregione Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne, Philippe Richert. Particolarmente imbarazzato dalle dichiarazioni della sua co-candidata, lui che si preparava a firmare un testo intitolato “accogliere i rifugiati prendendoci le nostre responsabilità”, ha agitato lo spauracchio della fine della grande alleanza con l’UDI (cristiano democratici) nell’est della Francia.
Da parte sua, l’ex ministra ha preferito non presenziare alla riunione della commissione nazionale di investitura, di cui pure è membro, scegliendo invece di fare “il lavoro di parlamentare a Strasburgo”. Una decisione che è suonata come una resa di fronte a un risultato già scritto. Rimane da capire che effetto avrà questa sanzione politica, che non implica l’estromissione dal partito, sui Repubblicani. Nadine Morano sa che i militanti la adorano e che la considerano la rappresentante di una destra popolare e senza complessi. E ha già chiesto ai suoi sostenitori di appoggiarla concretamente, finanziando la sua candidatura alle primarie del partito, nel 2016.