Torno a scrivere sul blog per raccontare una curiosa e interessante esperienza cui sono stato chiamato per redigere delle nuove normative europee.
I lettori sanno che ho denunciato la corruzione nell’azienda pubblica dei rifiuti di Torino, pur se le sentenze hanno dimostrato fosse tutto vero, io ho pagato la mia denuncia con il prezzo di non aver mai più lavorato in Piemonte. Napoli, Foggia, Reggio Calabria, Parma, Messina questi i luoghi in cui ho provato a costruire etica ed efficacia nel settore della gestione dei rifiuti.
Nonostante l’esperienza negativa con alcune aziende pubbliche mi sono impegnato in un movimento civico perché sono convinto che i servizi essenziali debbano restare sotto il controllo pubblico.
Io sono specializzato nella gestione di rifiuti e ho toccato con mano come le gestioni pubbliche possano essere più sicure di quelle private. Ritengo che il rischio di sprechi ed ingerenze della politica si possa contrastare con il controllo civico e con la competenza, mentre il rischio di disastri ambientali sia più alto nelle gestioni private.
Anche per questo dopo alcune esperienze particolari, anche di gestione di società miste pubblico-private, come Leonia a Reggio Calabria ho deciso di accettare la sfida di costituire la prima azienda pubblica Rifiuti Zero a Formia.
Il contesto geograficamente è meraviglioso: culturalmente è una culla della civiltà romana e della cultura popolare. Purtroppo Formia è molto vicina a quella Terra dei Fuochi che ci ha mostrato il volto più irresponsabile del profitto in danno dell’ambiente.
Un anno fa quindi ho vinto il concorso pubblico con cui il Comune di Formia cercava l’amministratore della nuova società. La sfida era interessante: laddove prima c’erano i privati costituire una società pubblica per costare ai cittadini circa mezzo milione di euro l’anno in meno (circa l’8% in meno di canone) erogando migliori servizi (raggiungere il 60% di Rd).
Dal primo maggio 2015 il servizio è partito e i primi risultati si stanno vedendo per questo sono stato chiamato, come unico rappresentante di un’azienda pubblica italiana, dalla Commissione Europea a costituire un gruppo di lavoro tecnico per redigere il documento di riferimento settoriale dell’Eco-Management and Audit Scheme (Emas)per la gestione dei rifiuti, cioè uno strumento per valutare le prestazioni ambientali e fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sulla gestione ambientale virtuosa.
La bozza di avvio discussione, un malloppo di 352 pagine in inglese, conteneva alcune frasi che hanno fatto molto discutere, una fra tante, la presunta superiorità dell’incenerimento e della digestione anaerobica sul compostaggio dell’umido e delle potature. Una posizione che ovviamente è stata bocciata e sarà riformulata perché l’Europa persegue l’economia circolare!
Questo lavoro avrà una durata di circa un anno e mezzo e riferirò della progressione delle attività. Io sono stato indicato per raccogliere esempi di tariffazione puntuale ma lavorerò volontariamente anche su altri temi, come la partecipazione, la prevenzione dei rifiuti, la responsabilità estesa dei produttori etc etc.
Renderò disponibile questo know how in Italia dove con la costituzione della Formia Rifiuti Zero abbiamo deciso di realizzare un modello aperto di azienda pubblica che si possa replicare anche in piccoli contesti. Vogliamo offrire agli altri cittadini e amministratori italiani una buona pratica opensource con documenti e iter da ripetere.
Questo è necessario per tornare a creare vicinanza tra territorio, beni comuni e gestione pubblica in attesa che nelle grandi città si torni a investire nella raccolta differenziata senza accontentarsi dei risultati fermi ormai a dieci anni fa. Le buone pratiche crescono in tutta Italia, se assieme a me volete portarle in Europa, segnalatemele! – raphael.rossi@formiarifiutizero.it