Difende a spada tratta i vitalizi: “Uno strumento che ha consentito a tutti di fare politica”. Se la prende con i parlamentari che ne chiedono l’abolizione: “Forse qualcuno pensa di ottenere facile pubblicità facendo populismo”. Respinge qualsiasi attacco ai diritti acquisiti: “Quelli ipotizzati sui trattamenti in corso sono tutti interventi illegittimi”. Ne ha per tutti Gerardo Bianco, il presidente dell’Associazione degli ex parlamentari che conta 1.450 iscritti.
Presidente Bianco, ci sono varie idee per intervenire sui vitalizi. Come ultima è stata ventilata l’ipotesi al vaglio del presidente dell’Inps, Tito Boeri, per il ricalcolo dei contributi. Qual è la sua idea?
Sono stanco di parlare di questo argomento: è un vergognoso attacco alla storia politica. Per me è pura demagogia, propongono l’acqua calda. Se si dovesse fare bene il ricalcolo dei contributi versati, dei nomi circolati come quelli di Masimo D’Alema, si avrebbe una riduzione minima, perché hanno fatto varie legislature. Senza dimenticare che parliamo di persone che hanno dedicato la loro vita alla politica. E la cosa giù grave è che dei parlamentari si prestino a queste cose.
Effettivamente nell’attuale Parlamento il taglio dei vitalizi è un tema molto sentito.Queste prese di posizioni sono soltanto un tentativo di ottenere pubblicità. Forse qualcuno pensa di conquistare facile visibilità facendo populismo. Ho visto anche che è stata presentata una legge da Matteo Richetti e sottoscritta da decine di deputati. Vorrei dire a costoro che il vitalizio non è una pensione: è un principio vecchio che ha garantito a tutti di fare politica. Che altrimenti sarebbe stata una cosa riservata solo ai ricchi: questo non lo dice mai nessuno.
Ma perché allora ci sono tante critiche verso i trattamenti che gli ex parlamentari si sono riservati?
C’è un forte spirito antipolitico. Si preferisce parlare di questo e non delle questioni serie. Si prendono di mira parlamentari ormai usciti di scena, perché non hanno alcun potere contrattuale. È il classico modo per distrarre dai problemi veri del Paese. Ma vorrei dire che così viene screditata tutta la classe politica.
Ma ci sono stati dei casi di sfacciato privilegio che hanno scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica, non crede?
In passato ci sono state delle situazioni che potevano sembrare abnormi. Mi riferisco ai casi in cui chi entrava in Parlamento per pochi mesi poi riceveva il vitalizio. Ma gli eccessi sono stati aboliti da tempo. E ricordo anche che all’epoca se ne sono avvantaggiati molti partiti di opposizione.
Esistono inoltre situazioni, casi anche noti, in cui il vitalizio si somma ad altri trattamenti pensionistici. Non bisogna intervenire?
Ci sono due strade, che sono quelle della logica. Prima di tutto i contributi di solidarietà, già applicati sui vitalizi più alti. E poi il prelievo fiscale: chi guadagna di più, versa di più all’erario. Non c’è bisogno di alcuna misura aggiuntiva. Forse molti non sanno che ci sono alcuni ex parlamentari di 80 anni che mi chiamano preoccupati, perché loro vivono con il vitalizio dopo una vita spesa per la politica. Io, scherzando, ho detto alla presidente della Camera, Laura Boldrini, che siamo una razza in via di estinzione visto che di ex parlamentari ne scompaiono tanti ogni anno.
Insomma, onorevole Bianco, secondo lei i vitalizi non si toccano?
Non si possono intaccare i diritti acquisiti. La Corte Costituzionale si è già espressa sul tema. Allora che facciamo? Interveniamo anche sulle migliaia di baby pensionati che hanno sfruttato il vecchio sistema previdenziale?
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