Che sia calata l’attenzione per i talk show politici è ormai noto e delle ragioni si discute variamente: la politica che fa riforme, piacciano o non piacciano, non è riducibile a barzelletta o a scandalo e meno si presta allo “spettacolo”; i redattori cresciuti in quella fase mal si ritrovano in questa successiva della quale sembrano capire meno degli spettatori; i talk sono diventati troppi e spesso sovrapposti, dividendosi e rendendo sparuto l’ascolto che in precedenza i marchi più celebri (Ballarò, Servizio Pubblico) accaparravano in solitaria; e infine, proprio perché l’aria dello studio non è più quella frizzante di una volta, nei talk ora ci vanno i politici di seconda schiera, con ciò contribuendo a rendere meno seduttivo il tutto.

Pur sapendo ed essendoci ridetti mille volte queste ed altre diagnosi della crisi, ci ha sorpreso accorgerci che nella settimana scorsa, se si guarda al cuore della serata, e cioè dalle 21.30 alle 23, Ballarò e Dimartedì sommati insieme si fermano all‘8,6% mentre la coppia del giovedì, Virus e Piazza Pulita, resta addirittura sotto l’8%. Insomma, la “crisi” è arrivata al punto che a seguire i talk show si dedica un pubblico che non arriva ai due terzi di quello di un tempo. Sono rimasti evidentemente solo i più appassionati del genere, quelli che Rai Uno può inventarsi qualsiasi fiction e Canale 5 ri-inalberare ogni Grande Fratello e loro non li prendono in considerazione perché amano innanzitutto lo spettacolo degli umani che parlano.
Questi appassionati della parola purchessia formano un popolo, prevalentemente nordico, di meno di 2,5 milioni di persone, distribuito in ogni classe di età, sociale e ad ogni livello di istruzione. Ma che ha tuttavia le sue preferenze.

Quali conduttori, ad esempio, sono maggiormente seguiti dagli spettatori che possiedono il titolo di studio più basso? La risposta è, in ordine decrescente, Del Debbio (sì, proprio il filosofo che ha smesso di interpretare la realtà ed ora vuole raccontarla), Giannini, Porro. E chi il più disdegnato dai laureati? Sempre Del Debbio, mentre in quell’ambiente chi svetta è di gran lunga Floris. Chi è il più rifuggito dalle donne, specie se giovani? Gianluigi Paragone. E sì che per anni ci hanno fatto credere che a essere rockettari e magari anche motociclisti si sarebbe rimorchiato un sacco. Mentre Formigli è il generalista della situazione, abbastanza seguito, rispetto a tutti gli altri, in ogni target, con un solo exploit tutto suo fra i maschi dagli 8 ai 14 anni. E nessuno, neppure Formigli, sarà mai in grado di capire il perché.

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