Pillole Blu – che dal 12 giugno è possibile trovare in tutte le librerie in una nuova versione edita da Bao Publishing – oltre ad essere una storia d’amore è il ritratto della quotidianità. Una quotidianità spezzata da una dolorosa confessione che, se al lettore costerà un pesantissimo magone allo stomaco, per Fred vorrà dire cominciare a guardare le cose da tutt’altra prospettiva, a partire dal rivalutare il concetto di normalità. Da quel “Ho l’HiV Fred…” sussurrato di fronte a un bicchiere di vino rosso da Catie nell’intimità di una cucina, sarà come salire su di una montagna russa in cui vortici di ansia, rabbia e tristezza si alterneranno a picchi d’amore, reciprocità e tenerezza.
L’obiettivo di Peeters apparirà chiaro sin dalle prime tavole: sdrammatizzare nei limiti del possibile tutti quei luoghi comuni e racconti sensazionalistici venutisi a creare attorno alla Malattia, che con il passare delle pagine assumerà le sembianze di un rinoceronte albino, svuotandola della componente della paura e dell’ignoranza. E lo farà non tanto andando alla ricerca dell’empatia del lettore, tutt’altro. Attraverso la sua scrittura cruda e al tempo stesso ironica, Peeters aprirà al proprio pubblico le porte del lato più intimo della sua vita, lo trascinerà tra i suoi su e giù emotivi, strappandogli risate e in più di un’occasione facendogli luccicare, con l’arma della tenerezza, gli occhioni. Ma soprattutto gli darà modo di riflettere. Riflettere che l’amore molto spesso è la più efficace delle medicine.