Vince Dani Pedrosa a Motegi. Ma i punti più pesanti li porta a casa Valentino Rossi. Quelli guadagnati su Jorge Lorenzo. Che adesso, a tre gare dalla fine, vede il Dottore a 18 punti di distanza. Rossi parte bene, e va subito in testa al gruppone. Lorenzo, secondo, attacca e lo passa. Ha quasi un secondo di vantaggio al termine del primo giro, quasi due al termine del secondo. Il Dottore lo guarda, lo controlla, ma non da vicino. Sente costantemente nelle orecchie il suono del V4 con distribuzione desmodromica di Andrea Dovizioso. Mancano ancora 19 giri, un’eternità. Il vantaggio dello spagnolo, che mangia decimi su decimi a Rossi ad ogni passaggio sul traguardo, adesso si stabilizza. Jorge ha poco più di tre secondi su Valentino.
Lorenzo picchia come un martello e prende più di tre secondi di vantaggio in una manciata di giri, con la stessa moto e la stessa scelta di gomme del rivale. “Non riesco a spiegarmi se è la moto o se è Valentino che ha tarato il suo ritmo su questo riferimento cronometrico, giro su giro”, dice nel frattempo Silvano Galbusera, capotecnico di Valentino, ai microfoni di Sky Sport MotoGp. A 13 giri dal termine, Pedrosa riesce a lasciare lì la Ducati di Dovizioso, con una linea perfetta alla prima curva del Twin Ring. Camomillo ha acceso la modalità samurai. Riesce a girare in 1’56”352 contro l’1’57”873 di Rossi. In quattro giri lo prende. La curva giusta, questa volta, è la penultima prima del traguardo. Dani ha un altro ritmo, è letteralmente indiavolato. La pista – lo avevamo detto – la conosce bene e gli piace. E adesso si sta pure asciugando, ad ogni giro di più. Attacca Lorenzo proprio sulla linea del traguardo. Ma adesso Valentino è tornato a marcare a uomo Jorge, e ci sono ancora sei giri tutti da correre.
Lo squalo è braccato da vicino. Per la prima volta, il predatore diventa preda. Al primo errore, viene divorato da Valentino. Il pesciolino giallo e blu, che Vale aveva portato con sé sul casco di Misano, ha tirato fuori dei denti da piranha. Ha azzannato, e adesso scappa. Pedrosa ormai è lontano, ma questo al Dottore non interessa. Adesso la tendenza è cambiata. È Rossi ad avere quasi tre secondi su Lorenzo, a tre giri dal termine. Che vuol dire guadagnare quattro punti sullo spagnolo. Preziosissimi. Nelle ultime tre tornate non cambia sostanzialmente niente. Pedrosa c’è, eccome se c’è. E la Honda di Dani taglia il traguardo per prima. È la quinta vittoria a Motegi del numero 26. Che raggiunge Angel Nieto al terzo posto fra i piloti più vincenti di sempre, a 139 podi in carriera. E riporta la Honda sul gradino più alto del podio nella gara di casa per la sua RC213V, sul circuito di proprietà della Casa dell’Ala.
Valentino guadagna quattro punti su Lorenzo, che portano a 18 il vantaggio del Dottore sullo spagnolo. Con tre gare ancora da correre. Jorge perde un’occasione d’oro: quello di Motegi era il circuito a lui più favorevole degli ultimi quattro. Ma lo fa solo una settimana dopo essersi procurato una lussazione con stiramento di primo grado al legamento della spalla sinistra. Fuori dal podio, Marc Marquez, mai davvero in grado di tenere il passo dei primi tre; poi Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow, Bradley Smith e la wild card Katsuyuki Nakasuga. “Sull’asciutto non avevamo chance – dice Pedrosa a Sky Sport MotoGp – La Yamaha era molto più forte. Ma oggi, sul bagnato, abbiamo approfittato della situazione”. E ne ha approfittato anche Rossi: proprio nelle tre gare bagnate – Silverstone, Misano e adesso Motegi – il Dottore ha rubato i punti più importanti a Lorenzo. Che rimane uno squalo, ma a cui l’acqua continua ad andare proprio di traverso.
@fraberlu