Siria: libero padre Murad, membro della comunità di Dall’Oglio. “Resterà in Siria”

E’ stato liberato padre Jacques Murad, il sacerdote che era stato rapito cinque mesi fa dallo Stato islamico in Siria. Il già priore del monastero siro-cattolico di Mar Elian, a Qaryatayn, fa parte della comunità monastica di Mar Musa fondata dal gesuita italiano Paolo Dall’Oglio, scomparso nel nord del territorio siriano nel luglio 2013. Il religioso probabilmente si trova nelle mani dell’Isis o di altri gruppi jihadisti.
Nonostante il rapimento, secondo quanto riferito da alcune fonti, padre Murad “sta bene” ed è deciso a rimanere in Siria per riprendere la sua attività pastorale nella zona di Homs, al confine tra la zona controllata dalle truppe fedeli al governo di Bashar al-Assad e quella in mano all’Isis. Già oggi avrebbe celebrato una messa a Zaydal, località con una forte presenza cristiana a sud-est di Homs. Era stato catturato nel maggio scorso, due mesi prima della presa da parte dei miliziani di al-Baghdadi di Qaryatayn, sede di un antico monastero dove viveva.
Nelle mani dell’Isis rimangono ancora oltre 200 cristiani di Qaryatayn, rapiti nell’agosto scorso quando i jihadisti avevano preso la cittadina crocevia tra Palmira, anch’essa in mano allo Stato islamico, e l’autostrada che collega la capitale Damasco con Homs.
A inizio settembre, i jihadisti avevano poi diffuso alcune foto, probabilmente scattate a Raqqa, in cui si mostrava il momento della firma dell’accordo tra il capo locale dell’Isis e la comunità di cristiani di Qaryatayn: a questi si risparmiava la vita ma in cambio della completa sottomissione allo Stato islamico. Nelle foto di settembre era apparso anche il sacerdote: dimagrito ed emaciato, in prima fila tra i cristiani prigionieri.