“L’impasse sulle nomine di due commissari Consob va avanti da 15 mesi ed è ormai insostenibile, anche alla luce delle operazioni di mercato in essere che riguardano banche e società quotate o quotande tra cui Poste, Mps, Unipolsai, Finmeccanica-AnsaldoBreda o Carige“. Lo sottolineano in una nota i deputati M5S secondo i quali “bisogna mettere un argine alla deriva monocratica della gestione Vegas. E non può certo bastare la nomina di Anna Genovese, un accademico non specializzato su materie Consob, ma che ha il merito di essere vicina sia al premier – lavorava nello studio Tombari con la Boschi – sia allo stesso Vegas tramite il fedelissimo segretario generale Guido Stazi. Stazi peraltro è beneficiario di una delle assunzioni su cui indaga la magistratura”.
Secondo i pentastellati, quindi, “quella di Genovese è stata una nomina figlia del più tradizionale criterio dell’inciucio bipartisan e da cui, com’era prevedibile, non è scaturito un apprezzabile salto di qualità nell’operato Consob. Nel frattempo – proseguono i deputati M5S – a marzo il governo ha pubblicato un bando per nominare i due commissari: più di 150 domande sono giunte, ma nessuna trasparenza sui curricula. A luglio, poi, Palazzo Chigi ha promesso le due nomine entro settembre, ma intanto siamo a ottobre e nulla è accaduto. Tuttavia, ad agosto sono emersi sulla stampa due papabili, Barucci e De Franceschi, che avevano troppi conflitti di interessi e non godevano certo dei necessari requisiti di indipendenza”. Infine il Gruppo M5S Camera si chiede: “Che sta succedendo? Perché si indugia così tanto? Temiamo che l’esecutivo tiri fuori di nuovo il nome di Barucci. È così difficile trovare due persone competenti, indipendenti, autorevoli e perbene, che sappiano servire lo Stato? A quanto pare sì per un governo, succube delle solite lobby, che sa solo rimestare nel torbido”.