Che sia la volta buona per una legge sulla cittadinanza agli stranieri? Se ne discute da anni, ma ora qualcosa si muove. Martedì 13 ottobre alla Camera è atteso il voto su un testo di legge che agevola l’acquisizione della cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia nonché per i minori che vengano a vivere nel nostro paese. Il testo prevede due grandi filtri: chi nasce in Italia deve avere almeno uno dei genitori dotato di un permesso di soggiorno di lungo periodo (residenza legale da cinque anni); il minore che sopraggiunge in Italia entro i dodici anni e chi nasce da genitori sprovvisti del permesso di soggiorno di lungo periodo, deve aver compiuto almeno un ciclo di studio di cinque anni. Siamo tornati a discutere della questione con i cittadini in strada. Favorevoli e contrari si confrontano vivacemente. “Non se ne parla, la priorità è occuparsi dei problemi degli italiani”, obiettano i primi. “Sarebbe ora, chi nasce in Italia da genitori regolarmente residenti è cittadino italiano”, rispondono gli altri. C’è chi parla di un buon compromesso e chi vorrebbe filtri meno rigidi per quanto attiene ai requisiti per i genitori. E voi come la pensate? Lo “jus soli temperato”  vi convince? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta che vi convince di più  di Piero Ricca, riprese Ricky Farina

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Renzi: “Ius soli e unioni civili? Avremo nuove leggi. Lavoro straordinario in Parlamento”

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Disabili e assistenza: la buona scuola, la vecchia scuola o la scuola di sempre?

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