Andrea Camporese, che è anche presidente dell'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp), è accusato di corruzione e di truffa ai danni dell'Istituto di previdenza
Il procuratore di Milano Gaetano Ruta ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese e di altre persone coinvolte nell’inchiesta sul crac della holding Sopaf fondata dai fratelli Magnoni. Camporese, che è anche presidente dell’Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp), è accusato di truffa ai danni dell’Istituto di previdenza dei giornalisti e di corruzione in quanto, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto 200mila euro “a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio“. Sulla richiesta di rinvio a giudizio si esprimerà il gup.
Nell’ambito dell’inchiesta sulla distrazione milionaria di fondi della holding, sono finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza anche le operazioni sul Fondo immobili pubblici (Fip) attraverso le quali Camporese avrebbe “consentito” a Sopaf “di realizzare una plusvalenza (…) pari ad euro 7.600.000” attraverso la società di gestione del risparmio Adenium.
In particolare il presidente dell’Inpgi e l’ex amministratore di Adenium, Andrea Toschi, secondo il pm, “si accordavano tra loro per trasferire risorse finanziarie a favore di Camporese dell’importo di almeno 200mila euro a titolo di remunerazione (…) in particolare per gli investimenti che Camporese aveva veicolato quale presidente Inpgi su Adenium Sgr, nonché su canali di comunicazione e contatti che aveva offerto a Toschi per la propria attività”. Toschi, secondo l’accusa, nel 2011 e nel 2012 avrebbe quindi “accordato” a Camporese “la somma di 25mila euro l’anno” attraverso un incarico nel comitato consultivo di Adenium. Altri 145.550 euro sarebbero transitati nel 2013 su un conto corrente aperto presso la sede di Lugano della Bsi.