Il gruppo post punk italiano, originario di Lanciano, con "Via da qua" (scritta dal rapper Lou X e cantata con i 99 Posse) scende in campo per difendere il proprio territorio e fermare le trivellazioni di pozzi di fronte S. Vito Chietino
La mobilitazione di coscienze che in Abruzzo si oppongono al progetto petrolifero “Ombrina Mare” corre anche attraverso la musica. Per difendere la propria terra e il proprio mare, scende in campo il Management del Dolore Post Operatorio con l’aiuto dei 99 Posse. L’obiettivo è fermare la trivellazione di pozzi di fronte S. Vito Chietino, a pochissimi chilometri dalla costa.
I MaDeDoPo hanno adottato per questa causa il brano “Via da qua“, scritto dal rapper cult Lou X, abruzzese pure lui. Il brano è supportato da un video diretto dal giovane regista siciliano Duilio Scalici, che presentiamo oggi in esclusiva per i lettori di FQ Magazine. Abbiamo chiesto a Luca Romagnoli, leader della band di Lanciano, di raccontarci la genesi di “Via da qua”.
Vi ha intimorito avvicinarvi ad un autore legato all’hip-hop, oppure era una curiosità che coltivavate da tempo?
Tutto è partito dalla voglia di cimentarsi con un brano di Lou X, che nel nostro territorio è un mito vero e proprio e che nel mondo del rap si è guadagnato una stima irriducibile. È emozionante per gente come noi ritrovare nelle sue canzoni immagini e parole che conosciamo bene, come la nostra costa e i suoi dialetti. È una parte di noi, della nostra storia, della nostra terra.
Come è nata la collaborazione con i 99 Posse?
Con Giulio abbiamo cominciato la lavorazione di questo brano mentre eravamo alle prese con le registrazioni del nostro ultimo album. Abbiamo poi deciso di farlo ascoltare ai 99 Posse e… boom! A loro è da subito piaciuta l’idea di omaggiare in qualche modo un artista come Lou X, con il quale hanno condiviso palchi e stima reciproca. Nelle nostre menti i versi di Lou X prendevano sempre più la forma immaginaria di quel senso di frustrazione, di rabbia, di battaglia, dell’attaccamento alla costa, la nostra costa. “Via da qua”, come fosse un grido di rabbia, a voler urlare senza fine che non vogliamo che il nostro territorio e il nostro mare vengano stuprati.
La mobilitazione “No Ombrina” sta trovando seguito tra i vostri concittadini?
La battaglia di tutto l’Abruzzo contro Ombrina è stata potentissima e pacifica e la viviamo ogni giorno. Basta farsi un giro per tutta la costa e vedrete bandiere “No Ombrina” sventolare su tutti i balconi. C’è ipocrisia da parte delle istituzioni coinvolte e, ancora una volta, sta emergendo quanto il potere del danaro prevalga prepotentemente sulla volontà del popolo. Ci chiediamo per quanto ancora le istituzioni potranno continuare a far finta di niente. E questa canzone racconta tutta la rabbia, la voglia di andare “via da qua”, da un mondo fatto di falsità e affarismo con tutto il sudore e lo stomaco che ci vuole per restare a combatterlo, per non permettere che si abusi di qualcosa che amiamo.
Se non sbaglio, hai partecipato con altri 34 artisti abruzzesi al video di “Com’è profondo il mare”, sempre contro Ombrina.
Ognuno deve dare il massimo contributo, e deve darlo nel modo e nei contesti che meglio gli si addicono. Noi possiamo farlo attraverso le parole, le note, gli strumenti per cantare la voglia di cambiare. Molto spesso le rivoluzioni sono partite da una canzone, e tante volte una canzone è diventata simbolo di una lotta, di un cambiamento, di un periodo delle nostre vite. Speriamo che questo brano possa diventare la colonna sonora di una bella vittoria.