Il messaggio è chiaro: “Basta, io la fiducia a questo governo non la voto più“. Ma c’è dell’altro: “Se il Nuovo centrodestra cedesse al Partito democratico sulle unioni civili farei le valige e me ne andrei“. Parola di Carlo Giovanardi, ex ministro per i rapporto con il Parlamento del secondo e terzo governo Berlusconi e oggi senatore di Ncd. Che proprio non ci sta e se la prende contro l'”ennesima forzatura” fatta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, pronto a portare in Aula la legge sulle unioni civili entro giovedì. “Non c’è stato un vero dibattito e per questo non c’è accordo su nulla – aggiunge -. Grasso eviti la creazione di un precedente devastante”. E l’antipasto della resistenza al governo è il “no” alla riforma costituzionale: “Mi comportai nello stesso modo anche nel precedente passaggio della legge a Palazzo Madama. Da oggi, con questa riforma, il Senato diventerà il dopo-lavoro di sindaci e consiglieri regionali”.
Veniamo alle unioni civili. Il sottosegretario Scalfarotto è stato chiaro: “Basta mediazioni, si va in Aula”. Nessuna possibilità di trovare un accordo con il Pd?
Ognuno può pensare e dire quello che vuole. Ma qui, oltre che di merito, il problema è prima di tutto di metodo. Non è vero, come dice Renzi, che sul 95% della legge c’è accordo fra noi e il Pd. È una menzogna. Con questo atteggiamento, il suo partito sta calpestando la Costituzione e il regolamento del Senato. Il ddl Cirinnà è stato presentato lunedì in commissione, deve essere esaminato prima di andare in Aula. Invece non c’è stato alcun dibattito. Rivolgo un appello al presidente Grasso affinché eviti la creazione di un precedente devastante.
Mi sembra sia pronto alla guerra. Vero?
Visto l’andazzo, non voterò più la fiducia al governo. Il Pd deve rendersi conto del fatto che nel 2013 non ha vinto le elezioni: ha preso il 25% e non può fare il bello e il cattivo tempo. Noi non siamo degli utili idioti: che facciamo, votiamo tutto e stiamo zitti ogni volta che il governo si allea con l’opposizione per imporci scelte che non condividiamo? Questa legge, soprattutto la porcheria dell’utero in affitto, è un regresso all’epoca della schiavitù. Così facendo, il passo successivo rischia di essere la liberalizzazione delle droghe. Forse per qualcuno va bene, ma io non ci sto.
Lei sa però che questa legge potrebbe passare con i voti delle opposizioni, Movimento 5 Stelle e Sel in testa. Ma anche Forza Italia. A quel punto cosa accadrebbe?
In politica non c’è niente che uccide di più del ridicolo.
Che significa?
Se il Nuovo centrodestra cedesse al Partito democratico pur di restare in maggioranza non sarebbe più la mia casa.
A quel punto?
È ovvio che farei le valige e me ne andrei.
Twitter: @GiorgioVelardi