San Lazzaro di Savena: 32.000 abitanti nell’ambito della città metropolitana di Bologna. Fino ad oggi non particolarmente famoso, ma adesso un po’ di notorietà l’ha assunta, grazie al suo sindaco, Isabella Conti, che si è permessa di bloccare una speculazione edilizia che prevedeva la costruzione di 582 alloggi in località Idice, già approvata dalla precedente giunta.
Le ragioni sono di natura sia politica, che tecnica: da un lato la nuova amministrazione intende puntare sulla rigenerazione urbana e sulla tutela del territorio; dall’altro i promotori immobiliari, data la crisi del settore, non rilasciano le fideiussioni a garanzia delle opere pubbliche e delle urbanizzazioni previste del Piano urbanistico.
Ma mettersi di traverso ai costruttori può costare caro. E così ecco che il sindaco riceve intimidazioni e minacce prontamente denunciate alla Procura che apre un’indagine. L’esito, reso noto alcune settimane fa, è l’iscrizione al registro degli indagati di 5 persone, tra cui un ex sindaco ed il direttore di Legacoop Bologna. Ma può costar caro anche in senso materiale: i promotori immobiliari della lottizzazione hanno infatti depositato al Tar un ricorso con richiesta di risarcimento danni contro l’amministrazione comunale per 47 milioni di euro.
Non è la prima volta che viene usata dai poteri forti l’arma del risarcimento danni con cifre da capogiro per mettere a tacere gli oppositori. Ne sappiamo qualcosa in valle (Val Susa), in cui Ltf ha fatto causa a degli attivisti No Tav chiedendo ed ottenendo il risarcimento di 192.000 euro. E non è la prima volta neppure che vengono usati metodi da codice penale. Chi non ricorda Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, convinto ambientalista, che si sospetta sia stato ucciso proprio per la sua lotta contro speculatori e camorristi?
Ma torniamo a San Lazzaro di Savena, per notare che la posizione assunta dal nuovo sindaco non è sicuramente dettata dalla volontà di distinguersi a livello politico. La precedente giunta era infatti targata Pd come quella attuale. Solo che, evidentemente, aveva un’altra visione del territorio e della sua tutela. Ricordiamo cosa disse in proposito l’ex sindaco, Marco Macciantelli, di fronte alle proteste dei cittadini che non volevano la speculazione: secondo lui si trattava solo di un “consolidamento dell’assetto urbano esistente, per una nuova centralità di Idice, per una complessiva rigenerazione della città pubblica, delle sue dotazioni territoriali”. Datemi retta, drizzate le orecchie quando sentite parlare di: valorizzazione, rigenerazione, riqualificazione…
Ma torniamoci anche per osservare che sempre l’attuale sindaco si è distinta anche per aver restituito 2.000 euro di finanziamenti ricevuti per la campagna elettorale dalla Cpl Concordia, la coop modenese coinvolta in inchieste per camorra e corruzione. Del resto, quando i costruttori (tra i quali la solita cooperativa) minacciarono il ricorso al Tar poi depositato, il sindaco disse: “Non ci facciamo dettare l’agenda dalle scadenze dei ricorsi”. Insomma, una tipa tosta.