Il giocatore ha festeggiato la propria rete su punizione come una vittoria e ricorda "ogni attimo di quella partita". E sulla sua nazionale dice: "Siamo noi la vera squadra operaia. Io - ad esempio - lavoro in fabbrica e quando finisco il turno prendo la borsa e corro ad allenarmi"
Un pareggio e nove sconfitte, un gol fatto e trentasei subiti: quello di San Marino è stato un indimenticabile girone di qualificazione. Dopo oltre dieci anni di sole sconfitte la corsa a Francia 2016 ha visto il Titano imporre un pareggio all’Estonia, quinta volta senza ko in 130 partite ufficiali per la squadra che occupa il 196esimo posto tra i 208 che compongono il ranking della Fifa. Non solo: lo scorso 8 settembre i biancoblu hanno trovato un gol che mancava da un paio di anni e fuori casa da quasi 15 anni. Allora, era il 2001, segnò Nicola Albani, che i giornali dell’epoca avevano enfaticamente ribattezzato Baresi di San Marino. Oggi l’eroe si chiama Matteo Vitaioli, 25 anni. Al 54esimo del match contro la Lituania il suo destro potente su punizione ha aperto la barriera avversaria e si è infilato dietro le spalle del portiere Cerniauskas. La gioia di chi non è granché abituato a esultare si è manifestata in una corsa spiritata, interrotta nei pressi della panchina da una lunga scivolata di ginocchia. La storia si era compiuta eppure a Matteo giravano parecchio.
“Ricordo ogni momento di quella partita – racconta oggi – Il rammarico fu grande: a una manciata di minuti dalla fine Lukas Spalvis ha trovato la deviazione vincente, che beffa. Lì per lì non riuscii a godermi il gol perché la delusione era stata forte. Con il passare dei giorni, dopo aver visto i tg citare il mio nome e letto numerosi articoli dedicati alla nostra prestazione, è subentrata la soddisfazione. É stato strano e entusiasmante vedere così tanta gente interessarsi a noi”. Era già capitato alcuni mesi prima, in occasione dello 0 a 0 contro gli estoni. “Fu un punto storico, che speravamo vivamente di poter bissare. Ritengo che non sia stato frutto del caso: negli ultimi tempi, anche grazie al lavoro di mister Manzaroli, siamo cresciuti molto. I passi in avanti sul piano del gioco e del fraseggio sono indiscutibili: dove manca la tecnica cerchiamo di sopperire con impegno, spirito di gruppo e di sacrificio. Il nostro spogliatoio è unito, perché composto da amici che giocano assieme. D’altra parte è chiaro che con alcune selezioni non potremo mai competere”.
Matteo dice il vero e l’evidente, la classifica del gruppo E è lì a dimostrarlo. Contro l’Inghilterra, San Marino ha incassato 7 gol in due partite, il nome di Wayne Rooney sul tabellino restituisce l’incongruità della missione. Lo stesso discorso vale per le due sconfitte che hanno chiuso il girone nel fine settimana. L’ingorda Svizzera ha chiuso i 90 minuti sul 7 a 0, la Slovenia si è limitata a due reti. “La differenza tecnica in campo c’è e si vede subito – ammette Vitaioli -. Ho giocato contro dei mostri come Ibra e Sneijder, fino al primo devastante Bale con la maglia del Galles. Ognuno di loro ti lascia qualcosa, un bagaglio di esperienze fantastiche con cui un giorno incanterò il mio nipotino. E tante maglie che custodisco gelosamente”. L’accostamento dei nomi fa sorridere. Da una parte i campioni multimilionari, che infiammano le sessioni di mercato e il cuore dei tifosi, di fronte a loro ragazzi per cui il pallone è anzitutto una passione. Gente come Vitaioli, come Alessandro Della Valle o al più Andy Selva, che si è tolto la fascia da capitano della nazionale dopo 70 presenze e 8 gol, coccarda su una carriera di tutto rispetto. La maggior parte di loro nella vita ha dovuto e dovrà faticare ancora a lungo.
“Noi siamo la vera squadra operaia: lo siamo in campo, ma soprattutto fuori – prosegue Vitaioli – Io lavoro in una fabbrica che produce imballaggi, quando finisco il turno prendo la borsa e corro ad allenarmi. Faccio tre sedute a settimana con il mio club, il Tropical Coriano che milita in Promozione (dove gioca anche il fratello Fabio). Un altro giorno, se riusciamo anche due, ci vediamo con la nazionale. In pratica seguo un regime da professionista anche se sono un dilettante”. Nei prossimi mesi, i giocatori di San Marino avranno modo di migliorare l’intesa tra loro e farsi trovare pronti con l’appuntamento mondiale. Il team è stato sorteggiato nel gruppo C di qualificazione europea a Russia 2018, tra gli avversaria la Germania detentrice del titolo. Matteo Vitaioli potrà aggiungere la casacca di Lahm o Müller alla collezione. “Siamo un piccolo Paese che si fa valere contro i giganti – conclude -. Contiamo di toglierci ancora grandi soddisfazioni. Parlate pure di orgoglio sammarinese”.