Il rapporto della Commissione d'inchiesta del Parlamento olandese, il Dutch Safety Board, stabilisce che ad abbattere boeing della compagnia malese sarebbe stato un lanciamissili Buk M1. Ma Kiev non è esente da colpe: secondo il rapporto lo spazio aereo nella zona avrebbe dovuto essere chiuso
L’MH 17 della Malaysia Airlines, l’aereo di linea Amsterdam-Kuala Lumpur scomparso dai cieli dell’Ucraina il 17 luglio 2014, è stato abbattuto da un missile russo. Questo dice il rapporto della Commissione d’inchiesta del Parlamento olandese, il Dutch Safety Board, in una conferenza stampa nella base militare di Gilze-Rijen, di fronte alla carcassa del velivolo distrutto su cui viaggiavano 298 persone. E’ la seconda inchiesta che conferma le responsabilità di Mosca, dopo la prima inchiesta giornalistica condotta dal Centro per il giornalismo investigativo tedesco Correct!v.
A riportare la notizia è per primo un quotidiano olandese, Volkstrant, sulla base di tre fonti diverse dell’inchiesta. Quindici mesi di ricerche hanno stabilito che l’aereo è stato abbattuto dalla contraerea russa: un missile lanciato da un BUK M1. Il lanciamissili è fuori fabbricazione ormai dal 2011. Il report conferma così la versione di Bellingcat, il sito di giornalismo investigativo che a gennaio 2015 imputava l’abbattimento alla 53esima brigata della contraerea russa, di stanza nella città di Kursk, controllata dai miliziani filorussi. Il sospetto già espresso nelle precedenti inchieste giornalistiche e confermati da una fonte interna alla Commissione su Volkstrant è che ci sia qualche ex ufficiale dell’esercito russo coinvolto nel lancio della contraerea.
Il primo ministro ucraino è ancora più esplicito: “Non ho dubbi che questa sia un’operazione pianificata dei servizi speciali delle forze speciali russe con lo scopo di abbattere il velivolo civile”, dichiara Arseniy Yatsenyuk. Neppure Kiev, però, è esente da responsabilità. Il presidente del Dutch Safety Board Tibbe Joustra critica la decisione di non chiudere lo spazio aereo ai viaggi di linea, nonostante già nel corso del 2014 ci siano stati altri abbattimenti di aerei ed elicotteri. “Siamo arrivati alla conclusione che c’erano ragioni sufficienti per le autorità ucraine per chiudere lo spazio aereo sulle zone orientali del loro Paese”, commenta.
Mosca, però, respinge tutte le accuse. In contemporanea con la conferenza a L’Aja, l’azienda produttrice di lanciamissili Almaz-Antey, controllata dallo Stato, raccontava la versione russa della storia. Dove i colpevoli, alla fine, sono i miliziani filo-ucraini, che avrebbero sparato un missile modello 9M38M. L’amministratore delegato della compagnia Yan Novikov sostiene che l’esperimento condotto dall’azienda “smentisce totalmente” la ricostruzione fatta dagli olandesi. Il missile che ha abbattuto il Boing 777 sarebbe stato sparato a 3,5 km a sud del villaggio Zaroshchenskoye, nella regione di Donetsk, controllata dalle forze regolari ucraine.
Non è l’unica inchiesta in corso sull’abbattimento dell’aereo. In luglio Olanda, Australia, Belgio e Malesia, Paesi che hanno vittime tra i passeggeri del MH 17, hanno costituito una Squadra d’inchiesta congiunta (Jit) molto criticata dal ministro degli esteri russo Sergiej Lavrov.