Più tecnologia sui diesel e tanto elettrico: il marchio VW cambia strategia dopo lo scandalo sulle emissioni "truccate"
Un “ri-orientamento” della strategia sui diesel e una nuova architettura elettrica: sono queste le decisioni strategiche dell'”efficiency program” approvato ieri dal nuovo consiglio di amministrazione del marchio Volkswagen dopo lo scandalo dei diesel col software truccato. “Il marchio VW si riposiziona per il futuro. Stiamo diventando più efficienti, stiamo dando alla nostra gamma prodotti un nuovo orientamento e stiamo facendo spazio a nuove tecnologie accelerando i programmi di efficienza”, ha detto Herbert Diess l’amministratore delegato del marchio. Il nuovo piano, dice la Casa, permetterà al brand di ridurre di circa un miliardo di euro l’anno gli investimenti rispetto a quanto programmato.
Il primo punto della nuova strategia, com’era prevedibile, riguarda i diesel. Per la riduzione dei famigerati ossidi di azoto NOx, quelli su cui ha “barato” negli Stati Uniti, la Volkswagen ha deciso di installare solo la tecnologia più costosa ed efficiente, cioè la SCR con additivo AdBlue, sia in Europa sia in America. Secondo punto, la piattaforma modulare per i modelli con motore traversate, la Mqb su cui già è costruita la Golf: sarà ulteriormente sviluppata per ospitare ibride plug-in con un’autonomia maggiore delle attuali ed elettriche di grandi volumi con 300 km di raggio d’azione.
Proprio sulle elettriche si concentra gran parte dei nuovi investimenti. Uno dei nodi è l'”MEB electric toolkit“, cioè un insieme di elementi che possono essere utilizzati su diverse automobili e veicoli commerciali del gruppo e che permettono di ottimizzare le economie di scala. Il sistema, dice la Volkswagen, permetterà di realizzare “veicoli particolarmente emozionali” con autonomia fra i 250 e i 500 km. Sarà soltanto elettrica anche la nuova generazione dell’ammiraglia Phaeton.