Dopo la revisione al ribasso comunicata dai principali istituti economici tedeschi, anche il governo tedesco ha limato le stime sulla crescita del pil della Germania nel 2015, portandole all’1,7% dal precedente 1,8%, mentre per il 2016 la previsione resta all’1,8%. Il ministero dell’Economia si attende esportazioni in crescita del 5,4% quest’anno e del 4,25 il prossimo, mentre le importazioni dovrebbero aumentare rispettivamente del 5,9% e del 5,3%. Il contributo dei consumi privati, invece, cala per quest’anno da 2 all’1,7% ma per il 2016 sale dall’1,8 al 2,1%. La spesa pubblica dovrebbe poi aumentare del 2,3% nel 2015 e del 2% nel 2016.
“L’economia tedesca continua a crescere. Resta in pista nonostante le prospettive deboli dell’economia globale, con il rallentamento della crescita in Cina e nei mercati emergenti ricchi di materie prime”, ha commentato il ministro dell’Economia dell’esecutivo Merkel, Sigmar Gabriel. Che anche martedì si era mostrato ottimista, parlando “prospettive di crescita positive” nonostante lo scandalo sulle emissioni diesel truccate da Volkswagen. Ma il caso, secondo gli analisti di Axa Investment Managers, nello scenario peggiore potrebbe costare al Paese l’1,1% del suo pil.