Stop a Tasi, part-time per gli over 63 e cambiamenti sul canone tv, ma anche piano contro la povertà infantile, innalzamento della soglia del contante da mille a 3mila euro, e stanziamenti per richiamare in patria i professori universitari. Sono questi alcuni punti della legge di Stabilità per il 2016, che sarà varata il 15 ottobre e varrà tra i 27 e i 30 miliardi di euro. Una forchetta che dipende dall’accoglimento o meno della richiesta, avanzata a Bruxelles, di poter aumentare il deficit dello 0,2% del pil (circa 3,3 miliardi) invocando la cosiddetta “clausola migranti”. La manovra, in questo caso, porterà il rapporto deficit/pil fino al 2,4%. Anche se il sì è dato per tutt’altro che scontato.
Le misure che la compongono, spiegano fonti di Palazzo Chigi, possono essere “raccolte in 4 diverse aree”: “Italia forte, Italia semplice, Italia giusta e Italia orgogliosa”. Quattro capitoli che, secondo quanto si apprende, dovrebbero essere i titoli delle slide con le quali Matteo Renzi illustrerà la manovra al termine del Cdm.
– Italia forte. Sotto questo titolo vengono elencate, tra le misure, la cancellazione della tassa sulla prima casa, dell’Imu agricola e della tassa sugli imbullonati; i super-ammortamenti per gli investimenti delle imprese al 140%; la riduzione delle tasse per le imprese; la libertà per i comuni di spendere l’avanzo di amministrazione e soldi in cassa per lavori conclusi;
– Italia semplice. Tra le misure, l’innalzamento a 3mila euro della soglia del contante; il contrasto all’evasione sul canone Rai, “pagare meno pagare tutti”; la lotta all’evasione con la fatturazione elettronica e gli strumenti telematici; le partite Iva; le facilitazioni e garanzie per il lavoro autonomo;
– Italia giusta. Tra le misure, la lotta alla povertà infantile; il servizio civile; il Dopo di noi, ossia tutele e garanzie per la disabilità; l’innalzamento della no tax area per i pensionati.
– Italia orgogliosa. Tra gli interventi: l’assunzione di 500 docenti universitari in tutta Italia legati al merito; leva di archeologi e giovani diplomatici; Piano straordinario per la ricerca, con 1000 nuovi ricercatori.