Ecco in poche parole cos’è la matematica secondo la ricercatrice iraniana. La giungla di Mirzakhani, ovvero il suo ambito di studio, è la matematica pura e in particolare le superfici di Riemann e la geometria dello spazio di moduli. Nel suo metodo di studio non ci sono grandi segreti, dice lei, ma secondo Steven Kerckhoff, suo collaboratore e professore a Stanford “ciò che la differenzia dagli altri ricercatori è la capacità di mettere insieme pezzi disparati in maniera originale”. Beh, trovo che sia un grande insegnamento di vita.
Il Nobel per la Fisica 2015, invece, è stato assegnato al giapponese Takaaki Kajita, 56 anni, e al candaese Arthur B. McDonald, premiati per le scoperte relative alle particelle più sfuggenti dell’universo, i neutrini. Secondo il Modello standard i neutrini non hanno una massa. Sono infatti particelle che non interagiscono con la materia. Tuttavia gli esperimenti condotti dal giapponese Kajita e dal canadese McDonald hanno dimostrato che le cose stanno diversamente da quanto prevede il Modello standard, ed è come aver assegnato il Nobel a due eretici della fisica moderna. Per questo il Nobel della fisica quest’anno è doppiamente importante.
Prima degli studi di Kajita si sapeva che esistono tre famiglie di neutrini, chiamati tau, elettronici e mu, ben distinti tra loro e privi di massa. Tuttavia, studiando queste particelle nel rivelatore chiamato Superkamiokande, Kajita si accorse che i conti non tornavano: i neutrini muonici che provengono dall’atmosfera non erano intercettati nella stessa quantità dal rivelatore del Superkamiokande. La conferma definitiva che i neutrini sono delle particelle-camaleonte è arrivata nel 2001 da McDonald. I suoi calcoli hanno dimostrato che il bilancio complessivo delle particelle quadrava, anche se variava la quantità dei neutrini presenti nelle singole famiglie: era la prova definitiva che queste particelle possono cambiare identità e, soprattutto, che hanno una massa, contrariamente a tutte le previsioni teoriche.
Per quel che riguarda Poincaré, invece, mi piace pensare che si sta divertendo nel suo universo parallelo dove vive adesso: ma sarà in un prossimo post che dico il perché… Intanto, aspetto di sapere a chi assegnate il vostro ‘Nobel retroattivo’.