Dal marzo dell’anno scorso, in Italia, sono oltre 10mila i casi di stalking rilevati dal Ministero dell’Interno. Il Ministero spiega che solo nel 23 % dei casi rilevati le vittime sono uomini.
L’autore sceglie di parlare di questo tema scottante non da avvocato, né da giornalista di cronaca nera. Decide, altresì, di parlarne con il cuore delle donne, da profondo conoscitore delle dure realtà che si trovano a vivere. Anche per questo, forse, il romanzo di Persico è attualmente nella terzina finalista del premio Giallo Garda.
Un significativo successo editoriale, per questa storia ambientata a Bari, ma che potrebbe essere ricollocarsi in qualsiasi altra parte del mondo. Un giovane praticante avvocato barese, Alessandro Flachi discende negli inferi del fenomeno dello stalking, raccontato da due donne, sue clienti e vittime di persecuzione da parte di rispettivi compagni. E poi Lara, la donna chiave del romanzo, colei che farà da guida ad Alessandro sulla conoscenza profonda della solitudine delle donne perseguitate. Lei, che si trova ad aiutare le vittime facendone una ragione di vita per una tragica esperienza passata, svelata alla fine del romanzo.
Per il modo in cui la tematica viene trattata da Persico, il testo è stato apprezzato. In particolare, può risultare utile in termini di prevenzione, ma anche ai fini del recupero post-trauma da parte delle vittime di persecuzione e manipolazione. Per la struttura innovativa della narrazione, l’autore è stato indicato come creatore di un nuovo genere letterario, ribattezzato smart-thriller.
La felice combinazione di narrazione innovativa ed efficacia preventiva, riconosciuta da diverse lettrici, vittime di molestie, ne fanno un caso letterario. Molte le testimonianze di donne che hanno tratto un grande giovamento dalla lettura di Spaghetti Paradiso, dopo aver vissuto la notte della violenza e del silenzio, nel loro percorso di riappropriazione di libertà e consapevolezza. È sempre Lara a spiegare come agisce lo stalker: “immagina ora di trovarti di fronte ad una persona intenta a costruire il castello della sua vita: all’improvviso qualcuno si avvicina e senza ragione soltanto per invidia, decide di distruggerlo. Ecco. Lo stalker, o manipolatore chiamalo come vuoi, non dovrà far altro che accedere alle fondamenta e togliere la carta di sotto. Il castello crollerà”. Poi prosegue, definendo chi sono realmente questi individui: “cosa devi avere dentro per poter fare questo? Dentro non devi avere niente: né onore, né dignità verso te stesso. […] chi invece riesce a farlo, quindi, deve per forza essere un vile, un nessuno che, distruggendo il castello, si sentirà quel qualcuno che non sarà mai”. E ancora ci suggerisce come affrontarlo: “[…] c’è una sola cosa che lo stalker non sarà mai in grado di fare: cambiare la realtà. Quella, è la vera carta di sotto: lui è una nullità, e tu sei una persona. È sufficiente usare questo concetto come fosse lama affilata, e piantarlo con forza su quella carta, bloccandola per sempre”.
Chiarificazioni come questa, per chi ha attraversato la piaga dello stalking, attribuiscono al testo un carattere liberatorio, in quanto viene fornita chiara spiegazione dei meccanismi perversi che conducono, nel corso degli eventi persecutori, all’annientamento dell’io della vittima, schiacciata tra paura fisica e infami sensi di colpa. Un meccanismo subdolo, alla base di un male spesso sottovalutato, frainteso e deriso. Che riduce la vittima a modificare abitudini, rapporti sociali e persino il proprio domicilio, quando può, fino a ritrovarsi quasi del tutto isolata, pericolosamente. Talora una solitudine rumorosa e affollata, perché ci sarà sempre un uomo, o persino una donna, pronta a dire: ma come hai fatto a non accorgerti di avere accanto una persona così?
Spaghetti paradiso lancia un messaggio forte e chiaro, sottolineando l’importanza della denuncia: “In caso siate vittima di manipolazione, persecuzione, violenza psicologica o cose similari, è necessario vi rivolgiate alle autorità, per chiedere aiuto, ovvero chiediate ausilio a professionisti del settore”.