Il Gran Maestro Stefano Bisi all'attacco del ministro. Che rivolta ad un esponente del M5s in Senato aveva ribattuto: "Massone lo dici a tua sorella”. "La Boschi ha messo un piede in fuorigioco", ammonisce il capo del Grande Oriente. Che glissa sui "fratelli" presenti in Parlamento. E rivendica: "I massoni hanno gli stessi diritti di chi massone non è. Compreso l’essere parlamentari di quella Repubblica che hanno contribuito a far nascere"
La massoneria all’attacco di Maria Elena Boschi. Colpevole di averle mancato di rispetto con “una frase sgradevole e inaccettabile”. Di più: addirittura una “dichiarazione sessista”. Sono queste le espressioni usate da Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la più numerosa comunione massonica del nostro Paese con circa 22.500 affiliati, nei confronti della ministra delle Riforme. La quale martedì scorso in Senato, nel corso dell’animato dibattito sulla riforma costituzionale, rispondendo alla dichiarazione del capogruppo del Movimento 5 Stelle (M5S), Gianluca Castaldi, che ha parlato di una riforma approvata grazie a “indicibili accordi massonici”, avrebbe esclamato (come mostrano i filmati reperibili anche sul web): “Massone lo dici a tua sorella”. “Mi sorprende che sia stata proprio lei a pronunciare quelle parole – aggiunge Bisi –. L’ho invitata ufficialmente nella nostra sede per vedere cos’è la massoneria e il Grande Oriente d’Italia”. Insomma, uno scontro in piena regola, come non s’era mai visto in precedenza. Con il capo della massoneria italiana che prima se la prende con un ministro della Repubblica attraverso una lettera e un comunicato stampa e poi rincara la dose con ilfattoquotidiano.it.
Gran Maestro, le parole della Boschi l’hanno fatta proprio arrabbiare. Perché?
Non ho capito il motivo per il quale, per rispondere al senatore del M5S, la ministra abbia dovuto pronunciare quelle parole, utilizzando il termine ‘massoneria’ in senso dispregiativo. Mi sembra oltretutto una dichiarazione sessista.
Addirittura?
Sì, e mi sorprende che sia stata proprio lei a pronunciarla in un periodo nel quale si è parlato molto di degenerazioni e insulti simili che sono avvenuti nell’Aula del Senato. Basta utilizzare il termine massoneria sempre in senso negativo.
Nella lettera che ha inviato alla Boschi lei ha sottolineato come certe scene viste in Parlamento non possono accadere in massoneria. Insomma: meglio i massoni di deputati e senatori?
Nelle logge massoniche si parla uno alla volta mentre gli altri ascoltano nell’attesa che arrivi il loro turno. Viste le scene a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni nelle Aule, non mi pare che lo stesso metodo venga utilizzato in Parlamento. Nella bagarre anche la ministra Boschi ha messo un piede in fuorigioco.
C’è spazio per ricucire questo strappo?
Ho invitato la ministra Boschi a visitare la sede nazionale di Villa il Vascello per vedere da vicino, in un luogo come il Gianicolo, che ha visto tanti uomini dare la propria vita per portare avanti la realizzazione dell’Unità d’Italia e degli odierni valori democratici, cos’è la massoneria e il Grande Oriente d’Italia.
Lei cerca la pace, insomma. Non sarà però che questo atteggiamento di diffidenza nei confronti della massoneria è colpa della scarsa trasparenza che vige ancora oggi fra di voi? Senza dimenticare, poi, lo scandalo della P2.
La massoneria del Grande Oriente d’Italia è il contrario dell’Aids: se la conosci non la eviti. Prima di pronunciare frasi a caso, quelli che parlano di massoneria dovrebbero leggere qualche libro e incontrare qualche nostro fratello. Certo, non possiamo cancellare quanto di negativo è successo in passato, ma non so cos’altro dobbiamo fare per essere considerati trasparenti: chiunque oggi, collegandosi al nostro sito internet, può trovare informazioni riguardanti le attività che svolgiamo ogni giorno in tutto il Paese.
È un fatto però che i nomi degli iscritti alle logge, compresa la sua, siano segreti. Perché non renderli pubblici?
Perché lo sono, giustamente, anche quelli degli aderenti a tutte le altre associazioni o ai partiti. Ognuno ha diritto alla propria riservatezza. Sono noti i nomi dei dirigenti del Grande Oriente d’Italia e sono noti gli indirizzi delle sue sedi. E, inoltre, i fratelli che vogliono rivelare la loro appartenenza possono farlo.
La vicenda della P2 vide coinvolti anche 67 politici. Quanti sono oggi i parlamentari affiliati alla massoneria?
Sinceramente non lo so e non ho mai chiesto conto di ciò. Quello che le posso dire è che ogni fratello ha il diritto di impegnarsi liberamente in politica e nelle associazioni.
Questa risposta però non esclude la possibilità che ve ne siano.
I massoni hanno gli stessi diritti di chi massone non è. Compreso l’essere parlamentari di quella Repubblica che hanno contribuito a far nascere.
Per esempio, da tempo si vocifera che Denis Verdini sia legato a quegli ambienti. Anni fa lui scrisse anche una lettera all’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, per negare tutto. Cossiga gli rispose: “A essere massoni non c’è nulla di male”. Ricorda?
Sì, me lo ricordo, ma quello che le posso dire è che il senatore Verdini, che ha sempre smentito qualsiasi appartenenza alla massoneria, non è iscritto e non è mai stato iscritto al Grande Oriente d’Italia.
E alle altre logge?
Questo bisognerebbe chiederlo direttamente a lui.
I vostri ‘colleghi’ del Grande Oriente d’Italia Democratico, la loggia di Gioele Magaldi, hanno scritto che Tiziano Renzi, il padre del presidente del Consiglio, “ha coltivato e coltiva amicizie con ambienti massonici toscani”. Le risulta?
Anche in questo caso andrebbero interpellati coloro che hanno fatto certe affermazioni. Come per il senatore Verdini, neanche Tiziano Renzi è iscritto o è mai stato iscritto al Grande Oriente d’Italia.
Lo stesso Magaldi, nel celebre libro “Massoni”, ha scritto che anche il presidente della Bce, Mario Draghi, e l’ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sono affiliati alle logge. È davvero così?
Non ho prove a riguardo. Deve chiederle a chi ha fatto queste rivelazioni.
Questa riforma del Senato le piace?
Il parere personale di Stefano Bisi sul ddl Boschi non interessa a nessuno, quello di Stefano Bisi sul ddl Boschi in qualità di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia verrebbe strumentalizzato. Sul Senato però posso dirle un’altra cosa…
E cioè?
Il fascismo cacciò il Grande Oriente d’Italia dalla sede di Palazzo Giustiniani. Poi la nostra comunione vi è tornata. Nel 1985 il Grande Oriente d’Italia ha fatto un accordo con il Senato affinché a Palazzo Giustiniani (dove hanno sede, fra l’altro, l’appartamento di rappresentanza del presidente dell’Assemblea e gli uffici dei senatori a vita, ndr) trovasse posto un museo della massoneria italiana.
Sembra di capire che però ciò non vi sia ancora stato permesso. C’è una controversia legale in corso?
Non c’è alcuna controversia legale ma un accordo sottoscritto dalla parti a cui va data esecuzione. Alla fine ci arriveremo: la Massoneria ha un posto importante e positivo nella storia italiana.
Twitter: @GiorgioVelardi