Le bozze della manovra prevedono un aumento delle imposte per coprire l'eventuale ammanco rispetto ai 2 miliardi di gettito aggiuntivo previsti. Il governo ha già impegnato 1,4 miliardi e il resto serve per finanziare altre uscite
Se l’operazione di rientro dei capitali dall’estero non darà i risultati sperati, il governo aumenterà le accise su prodotti energetici, alcol e tabacchi. Nelle bozze della legge di Stabilità approvata giovedì dal Consiglio dei ministri spunta l’ennesima clausola di salvaguardia. La spada di Damocle si abbatterà sui consumatori nel caso in cui la voluntary disclosure, che consente a chi ha nascosto soldi fuori dai confini nazionali di riportarli in Italia pagando il dovuto al fisco, frutti meno dei 2 miliardi stimati dal governo Renzi. Quei soldi sono infatti fondamentali per garantire la copertura delle uscite previste dalla manovra. Quasi 1,4 miliardi Palazzo Chigi li ha già impegnati per sterilizzare la clausola di salvaguardia sulla reverse charge, che altrimenti avrebbe fatto aumentare le accise sulla benzina fino a totalizzare 728 milioni di euro, e gli oneri (671 milioni) legati all’abolizione dell’Imu decisa nel 2013 da Enrico Letta. Il resto servirà per finanziare altre misure.
Durante la conferenza stampa di giovedì, il premier Matteo Renzi ha definito i 2 miliardi una cifra “prudenziale“, annunciando che ci si attende un’entrata maggiore. Al 30 settembre il Tesoro ha stimato 1,9 miliardi di euro di introiti e il termine per l’adesione alla voluntary disclosure è stato prorogato al 30 novembre.