“In questo momento c’è bisogno di molto coraggio e molta forza d’animo per dire no all’odio e alla vendetta e compiere gesti di pace”. È il nuovo appello per la pace in Medio Oriente che il Papa ha rivolto all’angelus dopo gli ultimi scontri in cui sono stati uccisi 4 palestinesi, 150 sono rimasti feriti, mentre la tomba di Giuseppe è stata profanata e incendiata. Una situazione che non accenna a diminuire con 5 nuovi agguati a colpi di coltello in poche ore contro civili, poliziotti e soldati israeliani e l’uccisione di 4 degli attentatori.
Bergoglio ha confidato di seguire “con grande preoccupazione la situazione di forte tensione e di violenza che affligge la Terra Santa”. Per questo ha voluto pregare “perché Dio rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione. Nell’attuale contesto medio-orientale è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell’umanità”. L’appello del Papa è arrivato al termine della celebrazione durante la quale sono stati proclamati santi padre Vincenzo Grossi, fondatore dell’Istituto delle figlie dell’oratorio, suor Maria dell’Immacolata Concezione, superiora generale della Congregazione delle sorelle della compagnia della croce, e i coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guerin, i genitori di santa Teresa di Lisieux di cui il Papa è molto devoto. È la prima volta che viene canonizzata una coppia di sposi. Un gesto di Bergoglio che avviene non a caso all’inizio dell’ultima settimana del Sinodo dei vescovi sulla famiglia.
Nell’omelia Francesco ha sottolineato che “di fronte a gente che briga per ottenere il potere e il successo, i discepoli sono chiamati a fare il contrario”. Per il Papa, infatti, “chi serve gli altri ed è realmente senza prestigio esercita la vera autorità nella Chiesa. Gesù ci invita a cambiare mentalità e passare dalla bramosia del potere alla gioia di scomparire e servire; a sradicare l’istinto del dominio sugli altri ed esercitare la virtù dell’umiltà”. Bergoglio ha precisato con chiarezza che “c’è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbe caratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso”.
Alla celebrazione in piazza San Pietro la delegazione italiana era guidata dal ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi. La delegazione francese, invece, era guidata dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, responsabile anche per i Culti, segno di un rasserenamento dei rapporti tra il Vaticano e il governo di François Hollande dopo la mancata nomina dell’ambasciatore Laurent Stefanini, secondo alcuni media d’Oltralpe sgradito alla Santa Sede a causa della sua omosessualità.