Proprio dalle parole più cercate dalle donne sui siti porno prende spunto Maria Elena Barnabi per provare a costruire, sulle pagine di Cosmopolitan, una sorta di "fenomenologia dello squirting": "È una specie di riflesso incondizionato, che viene innescato stimolando solo il clitoride, oppure, molto più frequentemente, la parte iniziale della vagina"
Tutto quello che avreste voluto sapere sullo squirting e non avete mai osato chidere. Se la comunità scientifica si interroga da tempo per spiegare i meccanismi di questo tipo di ‘eiaculazione femminile‘ (un team di ricercatori dell’ospedale Parly II di Le Chesnay, in Francia, ha pubblicato sul Journal of Sexual Medicine uno studio che dimostrerebbe l’esistenza di due diversi tipi di fluidi che possono essere emessi durante l’orgasmo femminile, uno dei quali contiene effettivamente tracce di enzimi caratteristici dell’eiaculazione), oggi l’argomento sembra interessare anche le donne: i video più cercati dalle italiane su Pornohub negli ultimi tre mesi hanno come parola chiave, appunto,”squirting”. E, a livello mondiale, le cose non sono molto diverse: i tre termini più ricercati dalle donne sono lesbian, threesome, squirt.
“Nelle pazienti che squirtano, abbiamo evidenziato una capacità velocissima da parte della vescica di riempirsi di liquido e di emetterlo al momento dell’orgasmo, prima che questo fluido venga concentrato e trasformato in urina dal rene – aggiunge Jannini su Cosmopolitan – È una specie di riflesso incondizionato, che viene innescato stimolando solo il clitoride, oppure, molto più frequentemente, la parte iniziale della vagina, nella parete anteriore, su cui è appoggiata la vescica. Una zona che una volta veniva chiamata punto G, e che ora viene denominata complesso clitoro-uretro-vaginale”.