Settantamila persone in fuga. E’ il risultato dell’offensiva russo-iraniana nella regione a sud di Aleppo, controllata dagli insorti. In decine di migliaia – moltissimi anziani, donne e bambini – hanno abbandonato le località da 48 ore sotto il fuoco dei raid russi e dall’offensiva di terra iraniana e governativa.
Zaidun Zubi presidente dell’Unione siriana delle organizzazioni per il soccorso umanitario, ha concluso la sua missione nella regione di Aleppo e ha denunciato l’esodo massiccio di sfollati dalle aree a sud della città. “Ho potuto vedere con i miei occhi decine di villaggi nella zona a sud di Aleppo completamente svuotati. Ho visto centinaia di famiglie di sfollati in strada, fuggire a piedi o con ogni mezzo possibile”, ha raccontato Zubi – sono almeno 70mila le persone in fuga”, ha aggiunto, affermando che il numero potrà aumentare nei prossimi giorni. Le campagne a sud di Aleppo sono da 48 ore investite da raid aerei russi e dall’offensiva di terra delle truppe governative siriane sostenute da militari iraniani e dagli Hezbollah libanesi.
Gli Usa prendono tempo e il segretario di Stato John Kerry ha assicurato che Washington lavora per evitare “la totale e completa distruzione della Siria”. Kerry ha annunciato che gli Stati Uniti cercheranno nei prossimi giorni di mettere allo stesso tavolo sauditi, turchi e russi. “Abbiamo un interesse morale per tentare di fermare questa catastrofe”, ha detto Kerry.
Nei giorni scorsi rapporti di stampa avevano riferito dell’arrivo di “migliaia di soldati iraniani” e di “centinaia di Hezbollah” a sostegno dell’avanzata lealista. Da Teheran e da Beirut non era giunta nessuna smentita. L’obiettivo della campagna russo-iraniana è quello di separare Aleppo da Idlib, secondo media libanesi vicini all’Iran.
Fonti degli insorti di Aleppo e della regione meridionale affermano che i miliziani anti-regime “resistono” e che “hanno distrutto nelle ultime ore cinque carri-armati” governativi lungo il fronte di battaglia. Nonostante i numerosi video pubblicati su Internet è impossibile verificare queste informazioni.
Da Mosca insistono nell’affermare che i raid sono condotti in larga parte contro posizioni dello Stato islamico: 33 attacchi su 49 sono stati compiuti contro l’Isis ha detto oggi il ministero della difesa russo. Gli altri raid sono stati condotti, secondo Mosca, nelle regioni di Latakia, Hama e Idlib, confinanti con Aleppo: qui sarebbe stato colpito un centro di comando dei qaedisti locali.
Mosca e Washington si coordinano di fatto nei cieli siriani. Gli Usa avevano annunciato sabato di aver ucciso un responsabile del gruppo Khorasan, la filiale iraniana di Al Qaeda, colpito con altri due miliziani a ovest di Idlib.
Intanto l’Isis continua la sua offensiva a nord di Aleppo contro gli insorti. Questi combattono su due fronti: contro i russo-iraniani e contro i jihadisti. In quell’aerea le posizioni Isis non sono colpite né dalla Coalizione guidata dagli Usa né dai caccia di Mosca. L’offensiva lealista siriana si concentra invece anche sull’aeroporto di Kweiris, a est di Aleppo, in mano ai governativi e da più di un anno assediato dai jihadisti.