L'eliminazione della Tasi non convince, ma la valutazione "dipende se essa fa aumentare il rapporto deficit-pil in modo sostanzioso". Lo scoglio rimane la flessibilità chiesta da Roma per affrontare l'accoglienza dei rifugiati: 3,3 miliardi quelli indicati nel Def, a fronte dell'1,1 effettivamente speso dal Viminale e dai ministeri competenti
Buone notizie per l’Italia dopo la prima lettura della legge di Stabilità. Qualificate fonti, scrive l’agenzia Ansa, indicano che in Commissione c’è “buon clima“, che l’Italia è “più solida” del 2014 e “non ci sarà rinvio” della manovra al mittente entro la settimana, possibilità prevista dal ‘six pack’ in caso di gravi mancanze. Resta aperta però la questione dello ‘sconto migranti’.
A Bruxelles il clima sarebbe di fiducia verso l’operato di Roma. L’eliminazione della Tasi non convince ma, fermo restando che l’orientamento generale della Commissione spinge per la tassazione sulla casa e sui consumi riducendo quella su lavoro e capitali, la valutazione “dipende se essa fa aumentare il rapporto deficit-pil in modo sostanzioso”. Per adesso sembra che – con le cifre presentate – l’Italia “dovrebbe starci dentro“, riferisce ancora l’Ansa. Altro motivo di confronto con la Commissione fino al momento del giudizio sarà il percorso di aggiustamento del bilancio. Per questo punto sarà particolarmente rilevante la comunicazione sulle previsioni economiche del 5 novembre.
Lo scoglio rimane la flessibilità chiesta da Roma per affrontare la cosiddetta emergenza migranti: 3,3 miliardi quelli indicati nel Def, a fronte dell’1,1 effettivamente speso dal Viminale e dai ministeri competenti per la gestione dell’accoglienza. Secondo le fonti, per la valutazione che la Commissione dovrà pubblicare entro il mese di novembre “molto dipende dalle scelte del governo sulle spese per i rifugiati”. Secondo una primissima valutazione, l’esecutivo non sarebbe disposto a riconoscere una “nuova flessibilità” dello 0,2%, ma le maggiori “spese aggiuntive”, soprattutto per l’eventuale costruzione di centri di accoglienza, potrebbero rientrare nella flessibilità già accordata all’Italia e dovrebbero essere “provate”.
Lo stesso Matteo Renzi aveva messo le mani avanti, spiegando di avere dubbi sulla possibilità che la clausola migranti potesse passare al vaglio dell’Ue. “Francamente non so se questo tipo di clausola sarà accolto o meno dalla Commissione – spiegava il 15 ottobre al termine del vertice Ue – noi abbiamo tenuto una posizione molto rigorosa sulla legge di Stabilità. Il 13 gennaio 2015 la Commissione ha fatto una buonissima comunicazione sulla flessibilità. Abbiamo tra i 13 e i 14 miliardi di spazio in più, che l’italia ha acquisito grazie a quel lavoro. Poi c’è una ulteriore ipotesi. L’abbiamo messa con tranquillità. Se la clausola sarà confermata, avremo uno spazio maggiore, che ci consentirà di anticipare misure previste per il 2017″.