Non è un ingenuo sindacalista o un vecchio filantropo a scrivere queste parole. È papa Francesco nell’enciclica “Laudato si”. San Girolamo, mentre si apprestava a commentare il Profeta Isaia, scriveva: “Adempio al mio dovere, obbedendo al comando di Cristo: scrutate le Scritture…”. Fatte le dovute proporzioni, anch’io sento di “adempiere al mio dovere” nello scrutare le parole del Santo Padre e il mio territorio. Purtroppo, in questi anni, abbiamo constatato che obbligare i governi a sviluppare normative e procedere a controlli più rigorosi”, è più difficile e faticoso di quanto si possa immaginare.
Domenica sera. Rientro a casa dopo la celebrazione della Messa. Il tempo di cenare e apro la posta: “Padre, Marcianise piange un’altra giovane mamma, vittima della “Terra dei fuochi”. Angela aveva 37 anni …». Il cancro colpisce ancora. Solo qualche settimana fa, sempre a Marcianise, nel Casertano, volò in cielo un papà di 48 anni. Non siamo scienziati. Non abbiamo da dare lezioni a nessuno. Per la verità, saremmo ben felici se potessimo ritornare a occuparci di altre cose e non di rifiuti. Non eravamo preparati a questo compito. I nostri studi, i nostri gusti, le nostre attività andavano in tutt’altra direzione. Abbiamo aderito a questa battaglia per “adempiere” al comando di Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Al mio prossimo, da anni, viene rubato anche il diritto al respiro. Al mio prossimo viene insidiata la salute. Il mio popolo si dimena tra paura, povertà, rabbia, malattie.
Il mio popolo muore. Non è un caso se a Marcianise, nel Casertano, l’ospedale cittadino da sempre ha sversato i liquami infetti e farmaceutici nelle fogne senza alcuna previa depurazione, mentre provvedeva a camuffare i rifiuti solidi ospedalieri tra il pattume urbano. Non è un caso se proprio a Marcianise sono stati sequestrati 22 pozzi avvelenati da sostanze altamente cancerogene provenienti dalla zona industriale. Pochi mesi fa venimmo a sapere che il cognato di Michele Zagaria, il boss di Casapesenna detenuto al 41 bis, pur senza svolgere una qualsiasi mansione, aveva nell’ospedale di Caserta addirittura un ufficio personale. Inconcepibile. La cosa fece scalpore. Ma, come spesso accade, ben presto finì nel dimenticatoio. Sorge spontanea la domanda: come smaltisce i suoi rifiuti l’ospedale di Caserta? E gli altri nosocomi campani? Un fatto è certo: in questa nostra terra il cancro sta facendo una strage silenziosa. Gli orfani in tenerissima età non si contano. Così come non si contano i genitori “orfani” di figli.
I cittadini – fa male ammetterlo – non vengono ascoltati. Le loro denunce vengono ridimensionate. Spesso anche negate o ridicolizzate. Intanto a Giugliano, nel Napoletano, sono state rinvenute sostanze radioattive all’interno di un autocompattatore per rifiuti urbani. Quasi certamente di origine ospedaliera. Per quanto possa sembrare strano, dopo anni di civilissima e pacifica lotta da parte dei cittadini, è stato fatto pochissimo. Anche la notizia dei 450 milioni di euro promessi al Governatore campano dal presidente del Consiglio c’entra poco con il dramma che stiamo sopportando. Quella somma sarà spesa solo per eliminare le immondizie urbane accumulate in modo vergognoso e irresponsabile a Giugliano negli anni della cosiddetta “emergenza”. Niente a che vedere con la “Terra dei fuochi”, quindi. Amianto. Rifiuti ospedalieri. Scarti industriali. Roghi. Evasione fiscale. Povertà. Disoccupazione. Camorra. Sanità pubblica che non riesce a far fronte alle necessità della popolazione. Politici corrotti. Menefreghismo. Lontananza del potere politico nazionale. Tutto questo e altro ancora è all’origine della “Terra dei fuochi”. Una terra che continua a mietere vittime. Domenica ha strappato la cara Angela ai suoi bambini.