Ci risiamo. Col Pd e la sua incapacità di trovare sul piano etico una linea coerente e univoca, che risponda alla società in cambiamento. La parola, anzi la locuzione magica col quale si tenta di non urtare i vari Alfano e Sacconi (sì sono al governo con il Pd, lo stupore non cessa ogni volta che ci penso) è la “libertà di coscienza” invocata dalla Boschi in particolare sul tema delle stepchild adoption. Lo scambio sarebbe questo: io tolgo ogni riferimento al matrimonio, elimino drasticamente la possibilità di adottare il figlio del coniuge e voi, Ncd e cattolici del Pd, votate la legge. Che a questo punto però, ammesso che ci si arrivi – sono ormai decenni che se ne parla e l’Italia è uno dei pochissimi paesi in Europa a non avere alcuna legge – sarebbe una legge svuotata. Un nonsenso, che darebbe alle coppie di fatto e omosessuali un contentino privandole però di un aspetto tanto importante per loro quanto lo è per gli eterosessuali: la tutela dei figli, la possibilità di curarli al meglio e proteggerli.
La stepchild adoption (ci spiegheranno un giorno perché utilizzano l’inglese invece della nostra lingua) è una misura che dovrebbe essere ovvia in qualsiasi paese civile: se io vivo con te e tu hai un figlio, devo poterlo andare a prendere a scuola, assisterlo in ospedale, prendermi cura di lui senza essere ostacolato. Tutte cose che i genitori “sociali” – come sono stati chiamati con un’altra orrenda definizione – dovrebbero poter fare nella piena legittimità. Tra l’altro la bozza Cirinnà non prevede in nessun modo le adozioni per le coppie omosessuali, anzi da questo punto di vista è molto conservatrice – perché mai due omosessuali non possono adottare? – ma solo l’adozione di un figlio biologico che già esiste, la legittimazione insomma di un nucleo familiare che c’è. Assurdo poi dire che questa forma di adozione – che si vorrebbe sostituire con un’altra formula ipocrita, l'”affido rinforzato”- sia una porta per l’utero in affitto. Davvero non si capisce il legame tra riconoscere a un uomo e una donna che già fanno i genitori il pieno diritto a esserlo e, appunto, la pratica dell’utero in affitto.
Così, ci troviamo di nuovo di fronte all’invocazione della libertà di coscienza. Ma non quella autentica, che ogni politico dovrebbe avere, ma quella finalizzata a affossare leggi liberali, per non dire salvare deputati o senatori inquisiti. Libertà di coscienza (e peggio ancora: voto segreto) che consente ai parlamentari di votare leggi che impediscono la nostra libertà di coscienza, costringendoci a rinunciare a desideri legittimi o ad andare all’estero per vedere ottenuti i nostri diritti, com’è stato il caso della legge 40 (sulla quale, pure, si lasciò libertà di coscienza). Un po’ come l’obiezione di coscienza, che quando è praticata sistematicamente, come in molte strutture sanitarie quella verso l’aborto, impedisce a noi di esercitare un diritto, questa volta previsto dalla legge.
Si sostiene che la libertà di coscienza sia necessaria di fronte a temi “eticamente sensibili”. Ma anche qui l’ipocrisia e soprattutto l’ignoranza è totale. Come se i temi del lavoro, o quelli della giustizia, o le decisioni sul welfare, o le riforme istituzionali non fossero tutti temi eticamente sensibili. E se esiste un programma di governo chiaro su questi aspetti – sui quali non ci si fa scrupolo nel mettere le fiducia – non si vede perché sulla proposta di legge Cirinnà Boschi abbia invocato libertà di coscienza. È triste e desolante vedere come diritti fondamentali della persona vengano sacrificati in nome, al solito, del voto cattolico, oltre che dell’alleanza di governo. D’altronde il problema è proprio questo: l’alleanza con una formazione che si dice liberale, ma lo è solo sui temi economici, mentre sui cosiddetti “temi etici”, per capirci, è profondamente illiberale. Già il Pd ha problemi per conto suo, figuriamoci in un’alleanza con l’Ncd. Alle coppie omosessuali non resta che sperare che, grazie ai voti dei 5stelle e a qualche libera coscienza anche a destra il testo passi comunque. Ma ci si augura che non arrivi svuotato, perché quasi meglio lasciare un vuoto normativo che almeno griderebbe la nostra arretratezza sui temi dei diritti civili che una toppa ipocrita e sadicamente priva di un aspetto così importante come la tutela dei minori e del loro rapporto con i genitori che di loro si prendono cura con amore.