La notizia sparata in prima pagina dal Quotidiano Nazionale è una bomba: il Papa ha una piccola macchia scura nel cervello, si tratta di un tumore curabile. Secondo lo stesso giornale Bergoglio sarebbe stato seguito dal professor Takanori Fukushima, luminare dal cognome alquanto sinistro ma che, fino a prova contraria, è uno dei massimi esperti al mondo nella cura dei tumori al cervello e degli aneurismi. Il medico giapponese lavora presso la clinica San Rossore di Pisa e, sempre secondo il Quotidiano Nazionale, avrebbe visitato il Pontefice in Vaticano. Fukushima avrebbe escluso l’eventualità di un intervento chirurgico perché il tumore sarebbe appunto “curabile”. Con quale terapia non è dato sapere e non è dato nemmeno sapere se la notizia sia vera data la secca e pronta smentita del portavoce della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi che parla di informazione “infondata e irresponsabile”, smentita confermata dallo stesso Santo Padre. Dal canto suo il direttore del Quotidiano Nazionale, Andrea Cangini, ribadisce di non avere il minimo dubbio sulla fondatezza della notizia e che, dopo aver riflettuto a lungo sull’opportunità di pubblicarla, ha ritenuto che la sua divulgazione sia nell’interesse del diritto all’informazione dell’opinione pubblica perché un Pontefice è gravato da enormi responsabilità pubbliche alla pari di un capo di Stato o di governo.
Ad avvalorare la tesi che non si tratti di una bufala ci sono alcuni fatti che possono essere interpretati come suggestive coincidenze o episodi che rafforzano la notizia diffusa dal quotidiano. Qualcuno ha notato e scritto che proprio oggi durante l’udienza del mercoledì in Vaticano, il Papa ha dedicato un pensiero a Giovanni Paolo II pronunciando queste parole: “Cari ammalati, portate con gioia la croce della sofferenza come egli ci ha insegnato”, con evidente riferimento alla tenacia di Karol Wojtyla che decise di portare avanti il mandato fino alla fine nonostante le sue condizioni di salute.
Altri hanno ricordato la telefonata ad Emma Bonino di qualche mese fa nella quale Bergoglio ha detto alla leader radicale malata di tumore di tenere duro, telefonata resa nota dalla stessa Bonino che nel corso di un’intervista a Radio Radicale ha rammentato anche la telefonata di Sua Santità a Marco Pannella per informarsi delle sue condizioni di salute dopo l’intervento d’urgenza all’aorta addominale. Altri ancora hanno tirato in ballo un’infermiera della clinica pisana che dopo aver visto gli esami diagnostici del paziente Jorge Mario Bergoglio avrebbe acceso un cero alla Madonna nella cappella dell’ospedale.
Non è difficile immaginare le redazioni delle principali trasmissioni televisive di approfondimento (e non) scatenate nella caccia a questa almeno per ora fantomatica infermiera ma la suggestione sicuramente maggiore proviene da alcune indiscrezioni che circolano all’interno della stessa clinica secondo le quali il professor Fukushima lo scorso gennaio fu chiamato dalla Santa Sede per una visita ma il professore non svelò allo staff dell’ospedale di San Rossore né il motivo della richiesta ne il nome del paziente. Se quest’ultima è una notizia riscontrabile, c’è perlomeno la certezza che Fukushima in Vaticano ci sia andato. I più goliardici infine tirano in ballo lo scoop di Dagospia di qualche giorno fa, scoop che rivelava il segreto desiderio di Ignazio Marino di diventare medico personale del Papa e l’insistenza “quasi da stalker” delle innumerevoli telefonate al Santo Padre con la domanda ricorrente “Santità come va la salute? Sta bene?”.
Sapremo mai la verità? È sufficiente una smentita da parte della Santa Sede per mettere tutto a tacere o bisognerebbe andare più a fondo? Il direttore del Quotidiano Nazionale non è consapevole di eventuali gravi sanzioni qualora la notizia dovesse rivelarsi una bufala? E se non fosse una bufala? Se il Papa fosse realmente ammalato di tumore al cervello? Quanti sarebbero i suoi detrattori fuori e dentro le mura leonine a strumentalizzare la sua malattia per costringerlo ad abdicare? Dopo tutto la notizia bomba arriva alla vigilia della chiusura del Sinodo per la famiglia in cui verranno prese importanti decisioni come ad esempio la comunione ai divorziati risposati, argomenti su cui si è dibattuto molto tra i padri sinodali e sui quali Papa Francesco potrebbe dare una svolta che in Vaticano, per usare un eufemismo, non tutti gradiscono.
Se la notizia non è una balla colossale, il direttore del Quotidiano Nazionale ha ragione: il diritto alla riservatezza in questo caso è meno importante del diritto dell’opinione pubblica ad essere informata.