Oggi è indicata come figura apicale della “cellula criminale” al centro delle indagini delle Fiamme Gialle, ma fino a ieri era un funzionario stimato e riverito. Tanto da ricevere, nel 2012, il prestigioso premio dell'Associazione L'Alba del Terzo Millennio
Da oggi è diventata per tutti la “dama nera”, perché così l’hanno ribattezzata gli investigatori che hanno scoperto il presunto giro di mazzette interno all’azienda statale Anas. Ma solo pochi anni fa, nel 2012, Antonella Accroglianò, dirigente di Anas, oggi indicata come figura apicale della “cellula criminale” al centro delle indagini delle Fiamme Gialle, era un funzionario stimato e riverito. Tanto da ricevere, nel 2012, il prestigioso premio dell’Associazione L’Alba del Terzo Millennio intitolato a “Le ragioni della buona politica”, con il Patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Roma Capitale. Tre anni orsono e la “dama nera”, ancora neppure indagata, riceveva il riconoscimento che mira a “sollecitare e valorizzare quelle esperienze particolarmente significative nella testimonianza dei valori universali fondamentali per la crescita e lo sviluppo della società” e che vede tra i nomi già premiati nel passato quelli di “Nilde Iotti e Don Mazzi”.
La dirigente di Anas Accroglianò, il cui principale e quotidiano impiego, secondo il procuratore Pignatone, è stato “gestire questo flusso di corruzione, trattar male chi ritarda i pagamenti”, ha ricevuto in quel contesto un “riconoscimento speciale” nella sala Vanvitelli dell’Avvocatura generale dello Stato alla presenza di “una platea di illustri rappresentanti dello Stato e degli ambienti culturali, politici ed economici”. “Un’opera – olio su tela – di Valerio Giuffrè – si legge in un comunicato – conferita da Luca Filipponi, presidente della fondazione culturale Spoletofestivalart, al premio Le Ragioni della Nuova Politica e che il presidente Iannone, com’è nello spirito della sua Associazione, ha destinato ad Antonella Accroglianò, funzionario della Pubblica Amministrazione”.
Nella stessa edizione hanno ricevuto il premio, la Colomba della Civiltà, tra gli altri anche il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, il prefetto Gianni Ietto e il regista Giuseppe Tornatore. E dove veniva premiata l’odierna indagata, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferiva una medaglia speciale a “Gianluca Guida, direttore dell’Istituto penale per minorenni di Nisida il quale, alla presenza di Caterina Chinnici, capo Dipartimento Giustizia minorile e di Serenella Pesarin, Direttore Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, l’ha condivisa con i suoi collaboratori e dedicata ai valori della giustizia minorile che compie il suo scopo quando i ragazzi arrivano a scegliere di stare con lo Stato e abbandonano la criminalità”.
Al temine della cerimonia di premiazione, si legge sempre nel comunicato “un aperitivo ha offerto una gradevole occasione d’intrattenimento ai premiati, alle loro delegazioni e a tutti gli illustri ospiti, tra i quali: l’on. Lorenzo Cesa; il sen. Luigi Grillo, Lucilla Vitalone; il conte Francesco Cremasco di Moncalvo; i coniugi Iacorossi; l’on. Sante Perticaro e signora; il principe Guglielmo Marconi Giovannelli; Laura Comi, étoile del Teatro dell’Opera di Roma; la principessa Daniela Pacelli; il prefetto Fulvio Rocco; Daniela e Stefano Traldi; l’avvocato Antonella Sotira; l’on. Francesco Saponaro; l’on. Antonio Paris; il magistrato Angelo Gargani; il manager Elisabetta Parise; Ugo Mainolfi”.