Il 15 ottobre scorso il veliero Green Pepper, bene demaniale affidato al Centro Giustizia Minorile per la Campania dal Tribunale di Reggio Emilia, è partito dal porto di La Spezia per far rotta sul capoluogo campano dove verrà realizzato il Progetto educativo-formativo L’Arca di Partenope
La Giustizia Minorile punta sulla marineria per la formazione e il riscatto sociale dei ragazzi in carico. Utilizzando un’imbarcazione sequestrata alla criminalità organizzata. Il 15 ottobre scorso il veliero Green Pepper – bene demaniale affidato al Centro Giustizia Minorile per la Campania dal Tribunale di Reggio Emilia – è partito dal porto di La Spezia per far rotta su Napoli. Nel capoluogo campano verranno realizzate le fasi successive del Progetto educativo-formativo L’Arca di Partenope. “A Napoli si realizzeranno le attività più pregnanti, con l’avvio sull’imbarcazione di una vera e propria Scuola del Mare – spiega una nota – dove i giovani potranno acquisire specifiche competenze spendibili nel mercato del lavoro, oltre a ricevere una opportunità di crescita e di riscatto sociale che permetta loro di sviluppare senso di responsabilità e capacità di agire in team”.
L’imbarcazione sarà utilizzata infatti prima come laboratorio per l’insegnamento dei lavori connessi alla manutenzione e restauro delle imbarcazioni da diporto, successivamente come cantiere e nave scuola dove, in maniera permanente, gli stessi giovani acquisiranno le competenze per diventare marinai, motoristi, impiantisti, ecc. grazie alla presenza a bordo degli esperti dei partner istituzionali dell’iniziativa oltre a professionisti già impegnati in attività marinare. Tra gli enti e le istituzioni che hanno reso possibile l’iniziativa, la nota cita innanzitutto la Guardia di Finanza, “che nel 2010 sequestrò il veliero sottraendolo alle maglie della criminalità riuscendo, in seguito, a veicolarlo giuridicamente verso un progetto di spiccato senso filantropico”. La delicata fase organizzativa connessa al trasporto del veliero è stata invece resa possibile anche grazie alla “fattiva collaborazione del Centro Navale e Sommozzatori della Polizia di Stato, della Marina Militare e dell’Università del Mare”. Mentre la fase campana del progetto interistituzionale, proposto dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità – Centro per la Giustizia Minorile per la Campania, vedrà la sua realizzazione grazie al contributo di Guardia di Finanza, Marina Militare, Aeronautica Militare – Comandi Territoriali e Lega Navale Italiana sezione di Napoli e Pozzuoli.
“È doveroso, inoltre, ringraziare tutti i soggetti che, in questa fase, pure hanno dato il proprio contributo a sostegno dell’iniziativa. Tra questi, oltre all’Ufficio delle Dogane di La Spezia e la Caritas diocesana, la SIMAN srl, il Cantiere Canaletti, la ContshipItalia e la Compagnia di Navigazione MSC, che grazie all’intervento del suo presidente, Mr Gianluigi Aponte, ha reso possibile il trasferimento a mezzo nave del veliero in argomento”, spiegano il direttore dell’Ufficio delle Dogane della Spezia, Elvio La Tassa e il dirigente del Centro Giustizia Minorile per la Campania, Giuseppe Centomani. Che cita anche “l’ASGAM e il Club Nautico della Vela di Napoli, senza dimenticare gli sponsor per la comunicazione: Manfrotto – VITEC Group, Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni e Libera Campania”.