Paolo Emilio Falaschi, sentito dalla commissione di inchiesta del Consiglio regionale toscano, ha detto che "la responsabilità di questo disastro non è soltanto degli ex vertici Mussari e Vigni"
Dal 2008 a oggi “nella disastrosa vicenda Mps sono stati dilapidati, dispersi o comunque sottratti al pubblico risparmio italiano oltre 100 miliardi di euro“. A sostenerlo, in audizione davanti alla commissione di inchiesta del Consiglio regionale toscano sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena, è stato Paolo Emilio Falaschi, azionista Mps e avvocato che ha presentato la costituzione di parte civile per molti piccoli risparmiatori nel processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria in corso a Milano. “Se c’è qualcuno che continua a credere, o vuole sostenere, che la responsabilità di questo disastro è soltanto di Mussari e Vigni (rispettivamente ex presidente ed ex direttore generale dell’istituto, ndr) e non anche della vigilanza intera, nel senso più ampio della legge e delle regole, faccia un passo avanti. Così tutti gli investitori in azioni Mps, che hanno perduto quasi tutto il loro capitale investito, potranno indicare chi cerca di prenderli in giro, insieme a tutto il resto d’Italia”.
“E’ una cosa quasi incredibile – ha aggiunto Falaschi – che la magistratura non abbia ancora messo sotto processo gli organi, e le persone fisiche, della vigilanza intesa in senso ampio, i quali continuano essere al loro posto o promossi ad altri incarichi di prestigio”. “Ho presentato specifiche denunce documentate – ha concluso – a Roma e Milano, e nessuno mi fermerà, a difesa e tutela della comunità senese e di tutti gli investitori privati italiani e del loro grande patrimonio disperso. Sia chiaro che non mi arrenderò o suiciderò mai”.