Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti (Pd), ospite a Bologna di un convegno dell’Ascom, l’associazione commercianti di Bologna, ha parlato della decontribuzione sul contratto a tutele crescenti e di come e quanto questa varrà per i prossimi anni. “Chi assume fino al 30 dicembre del 2015 avrà la vecchia regola, quella in vigore. Dal 2016, secondo la nuova legge di Stabilità questo importo si ridurrà al 40%, quindi 3.250 euro come decontribuzione che varrà per due anni. La previsione è che l’anno dopo con lo stesso criterio si riduca a un anno, in modo che alla fine dei tre anni tutti quelli che hanno avuto la decontribuzione avranno completato il percorso”. Poi Poletti ha concluso: “In quel momento dovremmo avere una regola generale che fa sì che il contratto a tempo indeterminato costi strutturalmente e per sempre meno di tutte le altre tipologie di contratto“. Il ministro ha poi difeso la scelta di Matteo Renzi di togliere le tasse sulla casa al posto di quelle sul lavoro: “Sul lavoro le abbiamo già abbassate. Sul lavoro, uno dei settori che più ha sofferto la crisi: è l’edilizia, il taglio delle tasse contribuisce a far ripartire il settore dell’edilizia e immobiliare“. E a chi gli chiedeva che cosa pensasse della volontà del premier di porre la fiducia anche sull’innalzamento della soglia nell’uso del contante a 3mila euro ha replicato: “Io sto nel governo insieme a Renzi, secondo voi come la penso?” Il rischio evasione legato a un maggior uso dei contanti il ministro romagnolo sembra escluderlo: “Scientificamente non c’è nessuna dimostrazione di un nesso tra questi elementi. Tutti i numeri che abbiamo e che sono stati pubblicati – ha osservato l’ex capo delle cooperative – ci dicono che questo cambiamento non ha cambiato in nulla i fenomeni di evasione fiscale e comportamenti illegali delle persone”
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