“Domenica sera ho colpito 74 cugini”. Su Facebook, è comparso a settembre questo post. Accompagnato dalla foto di un tizio che leva il bicchiere in un brindisi. “Miles Gloriosus” è un agente della polizia municipale genovese, che ha celebrato il suo “bottino” diffondendo in rete la notizia di avere punito con altrettante contravvenzioni per divieto di sosta 74 motociclisti, tifosi della squadra che lui avversa: il Genoa. L’agente tifa la Sampdoria visto che fa riferimento ad una gara, Genoa-Verona, disputata in notturna domenica 30 agosto. I tifosi del Grifone hanno pagato cara la passione rossoblu: 40 euro a testa, purché abbiano saldato la pendenza nei cinque giorni successivi. Altrimenti il conto sarà stato più salato.
Nel dare con grande rilievo (nel fogliettone di prima pagina) la notizia,il Secolo XIX ha riportato il coro delle voci che hanno accompagnato l’evento. Un collega si è compiaciuto dell’impresa sanzionatoria. “Magari… fratello. Ti ricordo che hanno giocato le rumente (la spazzatura, ndr)”. Intervistato dal quotidiano genovese, uno dei motociclisti colpiti, Angelo Folli, ha ammesso la sua colpa (“la moto era posteggiata in divieto di sosta sul marciapiede”) ma ha aggiunto: “Avrei almeno voluto conoscere il nome di questo signore: invece non c’era traccia del verbale sulla mia motocicletta”. Probabilmente quel vigile ha fotografato le targhe col telefonino e ha redatto i verbali la mattina dopo, in sezione, ha pensato il tifoso multato. La sezione è quella di Marassi, ovvero il quartiere competente per territorio a gestire lo stadio. Per la cronaca quella sera il Genoa aveva colto la prima vittoria stagionale battendo il Verona 2-0 con gol di Rincon e Gakpé.
Il giorno dopo però, il colpo di scena. Il protagonista si è fatto vivo di persona. E ha spiegato al Secolo non l’arcano che lo ha spinto ad infierire, ma la verità che sa di beffa. Una confessione in forma di coming out applicato al pallone. “In realtà io sono un tifoso del Genoa. Quella sera di fine agosto ero convinto che stesse giocando la Sampdoria…”. Come in una commedia di Pirandello, la verità si capovolge d’incanto e tuttavia si conferma che lo sgarbo collettivo è stato fatto, eccome. Ma alle persone sbagliate, per così dire. Quelle 74 multe sono reali e se sono state pagate tutte avranno fruttato 2.960 euro alle casse di palazzo Tursi. E magari un premietto al “cantuné“, al vigile che le ha staccate. Se non che c’è stato un beffardo equivoco. Il Miles gloriosus in versione Terzo Millennio ha multato i suoi stessi colleghi di fede calcistica, i tifosi del Genoa come lui. Sono arrivate persino le scuse (tardive) del vigile: “Le multe non devono avere né colore né fede calcistica”. Ma il danno era ormai fatto.
La domanda rimbalza su quelle stesse pagine di Facebook che fino al giorno prima avevano ospitato insulti vergati dai tifosi rossoblù. Come è possibile che chi si professa tifoso del Grifone non sapesse che la sera del 30 agosto di scena a Marassi c’era appunto il Genoa, all’esordio casalingo in campionato, e non l’odiata rivale cittadina?
E invece è tutto vero. Lo conferma a ilfattoquotidiano.it il comandante della Municipale, Giacomo Tinella. “In effetti quel vigile è tifoso del Genoa ed è abituato a svolgere servizio durante le partite allo stadio Ferraris, appartenendo alla sezione del quartiere di Marassi. Siamo di fronte ad un agente esperto, un uomo di sessant’anni, con una lunga esoperienza sul campo, non ad un giovane alle prime armi. Evidentemente si è fatto prendere la mano e ha postato la foto e il messaggio su Facebook pensando di essere sul suo profilo privato, visibile soltanto agli amici. Una battuta davvero infelice quella sui cugini… Però nei fatti quei motoveicoli erano davvero in sosta vietata come ha ammesso anche uno dei tifosi multati. E dunque il vigile ha fatto il suo dovere. Sarà aperto un procedimento disciplinare e l’agente potrà essere sottoposto a sanzioni. Non l’ho ancora ascoltato di persona, è in malattia…”.
A Marassi, va detto, ogni volta che si gioca un incontro di calcio il quartiere viene come messo sotto sequestro. Vige il divieto di sosta nella zona attorno allo stadio e anche i residenti sono obbligati a spostare altrove autovetture e motocicli. “Abbiamo ricavato altri 300 postimoto attorno al Ferraris – dice ancora il comandante Tinella – ma la situazione resta critica. Tolleranza nelle soste? Non è questione di tollerenza ma di carichi di lavoro. In alcune partite a rischio, con la tifoseria avversaria scortata dalla polizia, capita che i nostri agenti non riescano a perlustrare l’intero perimetro dello stadio e anche chi ha posteggiato in divieto di sosta la faccia franca. Posso assicurare che il volume delle contravvenzioni è pressoché identico, sia che giochi il Genoa, che la Sampdoria“.