"Ciò che non è ammesso è il tranquillo conformismo che, di fatto, fa restare immobili", ha aggiunto il Pontefice durante l'omelia in Santa Marta, mentre si attende il documento finale del Sinodo. "Capire i segni dei tempi non è un lavoro esclusivo di un’élite culturale"
“I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente”. È il monito che Papa Francesco ha rivolto, durante la consueta omelia della messa mattutina nella sua residenza di Casa Santa Marta, prima delle votazioni del documento finale del Sinodo dei vescovi sulla famiglia in corso in Vaticano. L’invito di Bergoglio è chiarissimo: “Dobbiamo cambiare saldi nella fede in Gesù Cristo, saldi nella verità del Vangelo, ma il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi. Siamo liberi. Siamo liberi per il dono della libertà che ci ha dato Gesù Cristo. Ma il nostro lavoro è guardare cosa succede dentro di noi, discernere i nostri sentimenti, i nostri pensieri; e cosa accade fuori di noi e discernere i segni dei tempi”.
Per il Papa, infatti, “ciò che non è ammesso è il tranquillo conformismo che, di fatto, fa restare immobili”. Bergoglio ha sottolineato che “abbiamo questa libertà di giudicare quello che succede fuori di noi. Ma per giudicare dobbiamo conoscere bene quello che accade fuori di noi. E come si può fare questo? Come si può fare questo, che la Chiesa chiama ‘conoscere i segni dei tempi’? I tempi cambiano. È proprio della saggezza cristiana conoscere questi cambiamenti, conoscere i diversi tempi e conoscere i segni dei tempi. Cosa significa una cosa e cosa un’altra. E fare questo senza paura, con la libertà”. Il Papa ha precisato, inoltre, che “capire i segni dei tempi non è un lavoro esclusivo di un’élite culturale”.
Francesco non ha nascosto che questo processo di cambiamento “non è una cosa facile”, anche perché “troppi sono i condizionamenti esterni che premono anche sui cristiani inducendo molti a un più comodo non fare”. Un riferimento chiaro anche alle “indebite pressioni mediatiche”, come le ha definite il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, delle ultime settimane: dal coming out di monsignor Krzystof Charamsa, alla lettera indirizzata al Papa contro il nuovo metodo adoperato nel dibattito sinodale firmata da un gruppo di cardinali, alla notizia diffusa dal Qn e smentita dal Vaticano di un tumore benigno al cervello di Bergoglio. Intanto, Francesco ha voluto già annunciare l’istituzione di un nuovo dicastero all’interno della Curia romana con competenza sui laici, la famiglia e la vita.
Twitter: @FrancescoGrana