Le elezioni politiche in Polonia sanciranno la vittoria della destra. Gli ultimi sondaggi danno favorita con il 32% Beata Szydlo, candidata del partito nazionalista Diritto e Giustizia (Pis), in netto vantaggio sull’attuale primo ministro, Ewa Kopacz, 58enne leader della formazione di centrodestra Piattaforma civica che dovrebbe ottenere non più del 20% delle preferenze.
Oltre ai due principali partiti, spicca l’outsider di Sinistra unita, Barbara Nowacka, che durante la campagna elettorale ha sottolineato la necessità di formare una coalizione per sostenere l’europeismo a Varsavia contro Diritto e Giustizia. Il Pis difende soprattutto i valori patriottici, è molto vicino alle gerarchie cattoliche ed è riluttante ad accettare tutte le direttive provenienti da Bruxelles, in particolare quelle che impongono di ridurre la dipendenza polacca dal carbone. Un dato curioso che tutti gli analisti segnalano è rappresentato dal 35enne professore di Storia, Adrian Zandberg, leader del partito quasi sconosciuto Razem (“Insieme”), una formazione che ha molte somiglianze alla spagnola Podemos, anche se i sondaggi lo danno senza possibilità di avere un posto in Parlamento visto che la soglia di sbarramento è fissata a 5% (8% per le coalizioni).
Szydlo, 52enne antropologa e sindaco di una piccola città prima di diventare vicepresidente di Diritto e Giustizia, è stata designata candidata premier da uno dei capi indiscussi del partito Jaroslaw Kaczynski – il fratello gemello dell’ex presidente Lech, morto nella sciagura aerea di Smolensk nel 2010 – che si ispira alle politiche di stampo xenofobo del governo ungherese di Viktor Orban. Una vittoria dei nazionalisti non è vista di buon occhio dalle cancellerie europee, anche perché sposterebbe il centro di interesse di Varsavia verso Est.
L’appuntamento elettorale di domenica chiamerà al voto oltre trenta milioni di polacchi che dovranno eleggere 460 deputati e un centinaio di senatori, e potrebbe porre fine agli otto anni di governo del centrodestra in uno scontro tutto al femminile. Nonostante il buon andamento dell’economia di Varsavia, gli elettori sembrano voltare le spalle al partito di governo, dopo diversi scandali per corruzione e una politica considerata fin troppo filo-europea.