Dopo l'impatto con la terraferma il tifone è stato declassato da categoria 5 a 4. E poi, di nuovo, fino a categoria 2. Nel corso della giornata è previsto che si trasformi in tempesta tropicale. Soffia con venti di 155 chilometri l’ora rispetto ai 270 raggiunti quando ha toccato terra
Si sta progressivamente attenuando l’intensità dell’uragano Patricia che si è abbattuto sul Messico, vicino alla città di Emiliano Zapata nello Stato di Jalisco, venerdì alle 18 ora locale (le 24 in Italia). Il direttore della commissione nazionale per l’acqua, Roberto Ramirez, ha detto che finora ci sono state solo segnalazioni di alberi caduti, forti piogge e onde alte. Le autorità della protezione civile hanno riferito di frane sulle strade costiere negli Stati di Michoacan e Jalisco, danni alle abitazioni fragili, veicoli bloccati e sospensioni della fornitura di energia elettrica.
Il governo di Jalisco ha detto che l’uragano ha danneggiato gran parte della struttura della protezione civile nel comune di Cihuatlan. Cihuatlan e Cabo Corrientes sono stati i siti più colpiti dai forti venti, perché le case della zona sono realizzati con materiali molto fragili. Alcuni tetti sono stati sradicati, ma non vi è notizia di vittime. Migliaia di residenti e turisti sono stati evacuati in diversi comuni costieri negli stati di Colima, Jalisco e Nayarit, la più minacciata dalla traiettoria dell’uragano, dove sono state anche sospese le lezioni e fermata la navigazione marittima.
Dopo il suo impatto con la terraferma, l’uragano Patricia è stato declassato da categoria 5 a 4 e poi di nuovo fino a categoria 2 e nel corso della giornata si attende che si trasformerà in tempesta tropicale. A otto ore dal suo impatto soffia con venti di 155 chilometri l’ora rispetto ai 270 chilometri l’ora raggiunti quando ha toccato terra in Messico. “E’ ancora estremamente pericoloso”, ha detto il capo della protezione civile messicana Louis Felipe Puente invitando la popolazione a tenersi informata e a seguire le raccomandazioni. I
l presidente Enrique Peña Nieto ha avvertito che il Paese stava affrontando “una minaccia su larga scala” per l’impatto “più pericoloso mai registrato nel mondo” di un uragano, le cui dimensioni inedite hanno visto il dispiegamento di 11mila soldati, marinai e polizia federale negli stati di Jalisco, Colima e Nayarit per sostenere la popolazione ritenuta vulnerabile, stimata in 400mila persone. La priorità è “proteggere e salvare la vita dei messicani”, ha detto Peña Nieto, che ha invitato le famiglie a usare cautela e rifugiarsi in luoghi sicuri.