Che l’area metropolitana di Firenze sia fortemente inquinata non è una novità. Nonostante le rare e mal distribuite centraline di rilevazione dei dati ambientali presenti in città, per l’Agenzia Europea dell’Ambiente, su 4.000 aree censite, Firenze è la 31esima area più inquinata d’Europa a causa della forte presenza, oltre i limiti di legge, di un gas fortemente irritante e cancerogeno, emesso nei processi di combustione, in particolare dai motori diesel: il Biossido d’azoto (NO2). Qui trovate i dati della ricerca visualizzati in una mappa interattiva.
Nel 2013 la media annua di concentrazione di NO2 nella stazione di rilevamento di Viale Gramsci è di 62.06 µg/m3 (microgrammi per metro cubo) quando la legge ne prevede al massimo 40. A New York, per fare solo un esempio, la media più alta registra 42µg/m3.
Così descrive il Biossido di azoto la ricerca “Mortalità e biossido di azoto: i dati di EpiAir” pubblicata sulla rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia e prevenzione: “Il Biossido di azoto (NO2) è uno dei maggiori inquinanti atmosferici. […] Diversi studi condotti in Europa e in Canada hanno dimostrato che aumenti di concentrazione di NO2 in atmosfera sono associati a incrementi delle morti per cause naturali, cardiovascolari e respiratorie. […] Particolarmente suscettibili agli effetti dannosi dell’NO2 sono i cardiopatici e i diabetici.”
Il rischio sanitario aumenta notevolmente durante la stagione calda, quando si assiste a un brusco aumento dei ricoveri e della mortalità per cause cardiovascolari legati all’incremento dell’NO2 in atmosfera. Il forte irraggiamento e le alte temperature estive favoriscono inoltre, a partire da questo gas, la formazione dell’Ozono (O3), anch’esso fortemente irritante e tossico. Il Biossido d’azoto è più pesante dell’aria e tende quindi a ristagnare negli strati bassi dell’atmosfera, come accade proprio a Firenze, dove, a causa della morfologia del territorio, il ricambio dell’aria non è così frequente. In caso di pioggia, nebbia o di alte percentuali di umidità, questo gas forma soluzioni acide (le piogge acide) che, come sappiamo, hanno un preoccupante impatto ambientale anche sul patrimonio storico architettonico della città, in quanto ne accelerano i fenomeni di corrosione e di alterazione profonda. La presenza in atmosfera di altri inquinanti quali le polveri sottili e ultrasottili, gli idrocarburi aromatici e il benzene, i composti dello Zolfo e altri, completano il quadro di un’area metropolitana fortemente a rischio per la salute dei suoi abitanti.
Riteniamo che la politica si debba rendere conto della drammatica situazione e attuare provvedimenti indirizzati a migliorare la qualità dell’ambiente nell’area fiorentina. Da un lato organizzare una rete di centraline di rilevazione degli inquinanti degna di questo nome, con numerose installazioni poste nelle aree più significative e non nel Giardino di Boboli, dall’altro potenziare il Trasporto Pubblico Locale, abbattendo il traffico veicolare, e soprattutto azzerando la pesante infrastrutturazione della Piana dove è prevista la costruzione del nuovo aeroporto intercontinentale, dell’inceneritore di Case Passerini, della terza corsia della Firenze-Mare, dello stadio, ecc. Interventi insensati che non potranno che aggravare la già precaria situazione ambientale e sanitaria dell’area metropolitana fiorentina.
*per Unaltracittà- Firenze